La moda dell’home restaurant sta diventando sempre più diffusa.
Del resto, tra masterchef, prove del cuoco e affini, gli italiani hanno dimostrato di saperci fare dietro i fornelli, anche grazie alle materie prime di ottima qualità che nel Belpaese non mancano.

Ma, quando il desiderio di mettere in pratica la propria arte culinaria va ben oltre i pranzi con amici e parenti, cosa si fa? Semplice, si adibisce la propria casa, o parte di essa, ad home restaurant, ospitando sconosciuti disposti a pagare per assaggiare invitanti manicaretti.

Come sempre accade, anche questa usanza ha attecchito prima nelle città più grandi e più battute dai turisti, ma, lentamente, si sta diffondendo in tante parti d’Italia.

Una curiosità riguarda il primo “ristorante casalingo” appena inaugurato a Genova: ad aprirlo, infatti, è stata Leonilda Tomasinelli, una signora di 96 anni, che, con l’aiuto del nipote Fabrizio, d’ora in poi delizierà i genovesi con i piatti della tradizione ligure: seppie con i piselli, panissa, polpettone, torte di verdura, ravioli al tocco, coniglio alla genovese, focaccia al formaggio, farinata, torta Sacripantina e castagnaccio.

NonnaLeo

Il debutto è avvenuto il 18 aprile, giorno del compleanno di Nonna Leo, come la chiama chi la conosce bene, e, per gestire le richieste, tante, a dir la verità, è stato aperto anche un sito, per gestire gli ospiti che si recheranno in via Righetti, nel quartiere di Albaro, dove la donna abita.

Insomma, se la creatività è donna, sicuramente non ha età, e non si ferma davanti a nulla, proprio come conferma l’anziana ma determinata Leonilda: “Le mie ricette sono segrete, ma se volete assaggiare i miei piatti potete venire a trovarmi a casa“. Ma il nipote Fabrizio ha aggiunto una motivazione più contemporanea: “L’home restaurant è l’ultima frontiera della sharing economy: si condividono ricette genuine con un contributo alla spesa. Meglio di così…”.

Vera MORETTI