Una storia che sembra un film, Amani El Nasif però l’ha vissuta davvero. 399 giorni in Siria prigioniera di una vita che non era la sua. Un matrimonio combinato con il cugino mai visto prima, il velo, l’addio alla vita in Italia da cui è stata fatta partire con l’inganno, addio al fidanzato, agli amici, a 16 anni la sua vita si è trasformata in un incubo. Tutto questo è diventato un libro, Siria Mon Amour dove Amani ha raccontato la sua rinascita, il suo lieto fine. Questa storia ha ispirato moltissime donne e uomini ma ha ispirato anche Wycon che ha creato con lei una collezione di make-up che celebra le eroine contemporanee, la forza e la determinazione delle donne che riescono a salvarsi da sole.

Cosa ha significato per te creare una tua linea con Wycon?
È stato molto importante, è stato come chiudere un cerchio. Una sorta di riscatto, una ulteriore affermazione della mia libertà, del mio desiderio di vivere a modo mio e non rinunciare ai miei sogni e alle mie ambizioni. Il trucco mi ha sempre appassionato e quindi quando ho ricevuto la proposta è stato bellissimo, una collaborazione che ha significato molto per me e la mia storia.

Parlando appunto di make-up possiamo dire che è stato uno strumento per esteriorizzare la tua interiorità?
Si esatto è la mia scelta, la mia volontà e la mia libertà. Non è il gesto in sè di mettersi il rossetto ma la possibilità di essere come voglio e di volermi bene. Non mi trucco per piacere agli altri ma per piacere a me stessa, significa amarmi, avere cura di me.

La parola bellezza che significato ha nella tua vita?
Sicuramente è una parte fondamentale della mia vita, per me bellezza è libertà. Significa essere libera finalmente. Durante i miei 399 giorni in Siria ho frequentato la casa della famiglia di mia madre e quella di mio padre. Da mia madre la situazione era migliore, potevo truccarmi, alzarmi le maniche del vestito per lavare i piatti senza essere sgridata. Da mio padre invece non era così, era tutto molto più rigido e truccarsi non era proprio concepito, era tutta una privazione. Grazie alla famiglia di mia madre invece ho capito cosa significa la bellezza per le donne siriane.

La bellezza araba noi ce la immaginiamo appunto con molto eyeliner, profumi speziati ed intensi, è così per davvero?
Sì beh le donne arabe amano il mascara, la matita nera, e infatti li ho inseriti anche nella mia collezione perché sono prodotti che amo e che parlano di me. Anche i profumi sono molto speziati, intensi, caldi ed è molto importante per loro anche curare la pelle. Mia madre ad esempio che ha più di 50 anni ha una pelle che fa invidia ad una ragazzina di 16 anni. Lei si trucca gli occhi prima di preparare la colazione, già la mattina presto mette l’eyeliner, anche adesso che vive da sola. La primissima cosa era proprio truccarsi gli occhi e anche le mie zie sono così ed anche io! Esco sempre truccata, e metto il profumo anche per andare a dormire, non riesco a farne a meno, fa parte di me.

In Siria mon amour scrivi la donna è peccato per il solo fatto di esistere.
Si esatto, dipende dalla famiglia, ognuna ha le proprie convinzioni ed alcune sono più integraliste di altre in Siria. Nella famiglia di mio padre sono gli uomini a decidere come devi vestirti, chi devi sposare, e non potevo né truccarmi, né vestirmi con abiti colorati o parlare con chi volevo altrimenti erano botte, botte vere.

Cosa pensi di coloro che vogliono cambiare gli standard di bellezza?
L’immagine perfetta che ci viene mostrata in tv, sui social, funziona per il marketing e per le vendite ma non è reale, quella non è vera bellezza. Stiamo parlando di un discorso davvero difficile e complesso, soprattutto per noi donne. Io stesa convivo con dei complessi che cerco ogni giorno di superare. Sono molto contraddittoria, alcune volte ci casco anche io, con la mia testa so che magari sto sbagliando ad ambire a quella ‘perfezione’ e non mi voglio far influenzare ma alla fine la realtà non è sempre questa a volte non sono abbastanza forte.

Tutti abbiamo dei momenti di debolezza ma tu sei riuscita a perseguire un obiettivo, hai ripreso in mano la tua vita, e sei un esempio di forza e determinazione,  come hai trovato le energie per reagire?
Io dico che tutte abbiamo questa forza, nei momenti di estremo pericolo abbiamo una energia che neppure io credevo di avere. Ho abbassato la guardia molte volte, era assurdo, non vedevo via di uscita, la mia vita era diventata un incubo. Però alla fine la voglia di vivere, i sogni hanno avuto la meglio. Ho fatto un patto con me stessa, se avessi continuato così per molto tempo avrei preferito morire. Volevo la mia vita e decidere da sola del mio futuro, senza nessuno che lo facesse per me e così ho trovato la forza per combattere. Non volevo una vita nel grigio, un periodo c’è stato, ma poi dovevo trovare la mia vita a colori.

A proposito di colore, nello stereotipo occidentale, mi viene in mente la scena del film Sex and the city 2, sotto il velo delle donne arabe c’è davvero tutto quel colore?
Alle donne arabe piace moltissimo stare bene con se stesse e non è difficile che sotto il velo abbiano tacchi e abiti aderenti, siano truccatissime e profumatissime. Ci piace così, è un modo per piacersi e per sentirsi a posto. Per me almeno è così, quando sto bene e sono in ordine, ho bisogno di vedermi bella.

Quali sono i prodotti di bellezza a cui non rinunci?
Principalmente l’eyeliner ed il mascara. Il mio animo orientale è rimasto e amo questa parte di me. Mi piace mettere in risalto gli occhi e questo racconta un po’ la mia storia. Ma amo anche i blush ed i rossetti, rosso, fucsia. Mi piace molto il trucco, in genere però metto in evidenza o gli occhi o le labbra non entrambe le cose perché altrimenti sarebbe troppo.

Quali sono le figure femminili che ti ispirano nel tuo percorso?
Mi ispirano le donne forti, le donne che ce la fanno da sole e non mollano. Le donne che lavorano, che si occupano della casa, della famiglia, dei figli e in queste figure ci metto dentro anche mia madre. In una situazione molto difficile ovvero da sola, con sei figli e non conoscendo la lingua ha mandato avanti la famiglia con molta determinazione, una determinazione che molte donne hanno, la forza incredibile che viene fuori quando c’è bisogno di cui parlavamo prima.

Che make-up artist segui?
Io adoro Huda Beauty la ammiro moltissimo. La trovo bellissima e non è di certo una donna filiforme che soddisfa i cosiddetti standard di bellezza ed è proprio per questo che mi piace, è unica. Mi piace il suo stile, il suo carattere e la ammiro perché è riuscita a costruire un impero da sola, ha un sacco di followers che la seguono sui social e una linea di make-up tutta sua. Un bell’esempio da seguire!

Martina ZANGHI’