Importato dall’America nel 1500 si diffuse in Europa nella prima metà del ‘600 come bevanda per combattere la fatica e mentalmente stimolante.

Una delle tante leggenda narra che il cibo degli dei sia un dono del dio azteco Quetzalcoatl che offrì al mondo il seme del cacao per preparare una bevanda amara e piccante notevolmente energetica.

Ma che proprietà ha l’oro nero? E’ composto  prevalentemente di glucidi 64%, 22% di lipidi (burro di cacao), 5% di proteine, 4% di sali minerali, 1,7% di alcaloide teobromina. Quest’alimento bandito dalle diete per tempo immemore è oggi largamente in auge,  riconosciuto tra i cibi della catena alimentare definiti nutrienti.

La cioccolata usata abbondantemente come regolatore dell’umore, è un euforizzante ricco di acido stearico, di antiossidanti, anti radicali liberi, e di serotonina. Liberando endorfine migliora di conseguenza il tono umorale arginando stadi depressivi.

Questa viene oggi usata come “elemento principe” in una nuova terapia cosmetica (e non solo): la cioccolatoterapia pratica in voga in molti centri termali, nota anche come aromaterapia al cacao.

Il notevole l’apporto di: ferro, magnesio, fosforo, potassio, calcio, flavonoidi, vasoprotettori, teobromina e caffeina; ne fa un elemento dalle proprietà stimolanti, energizzanti e riducenti. Se sommiamo a ciò lo scarsissimo contenuto di sodio, ecco che  viene spiegato il perché il cioccolato è considerato un nuovo ritrovato della cosmetica nella lotta agli inestetismi della cellulite.

L’effetto snellente è inoltre accentuato dal tannino, che permette non solo di intervenire in svariati punti critici ma ci dona anche un sorriso più sano, aiutando a prevenire la carie e riducendo la crescita della placca.

Questo alleato delle donne che addolcisce pelle e umore, è adottato in massaggi e maschere di bellezza che usano cioccolata calda ed oli a base di cacao. Frizioni che -coadiuvate da ulteriori trattamenti stimolanti, energizzanti e riducenti- effettuate lentamente, per una durata minima di circa 50 min, dilatano i pori permettendo ai principi attivi del cacao di penetrare a fondo.  I più golosi potranno anche concedersi profumati bagni di cioccolato, immergendosi in acque curative nelle quali vengono disciolte polveri di cacao.

Il risultato? Un epidermide soda, tonica ed elastica, grazie ai sali minerali, dalle notevoli proprietà tonificanti, di cui si compone.

Recenti studi del EFSA (l’Agenzia europea per la sicurezza alimentare) hanno inoltre confermato che il cioccolato fondente o amaro è un utile rimedio nella lotta all’ipertensione, favorendo la dilatazione delle coronarie e abbassando allo stesso tempo i livelli di colesterolo.

La Sinut (Società italiana di nutraceutica), guidata dal presidente Cesare Sirtori, sta valutando la possibilità di mettere sul mercato un prodotto nutraceutico a base di cacao e flavenoidi per curare l’angina.

Questo prodotto”, ha precisato Sirtori, “che dovrebbe arrivare sul mercato a gennaio 2013, contiene 10 grammi di cacao e 200 mg di flavonoli: basta prenderlo una volta al giorno per tenere a bada la pressione alta. I benefici, però, sono solo del cioccolato amaro”, ha continuato Sirtori, “quello al latte e bianco, invece, da questo punto di vista non fa niente”.

Non solo benefici estetici e umorali ma anche mentali, il New England Journal of Medicine ha dimostrato come il consumo di cioccolato sia collegato ai premi Nobel. I paesi a maggior consumo registrano un maggior numero di premi: ad ogni aumento di 400 grammi della cioccolata consumata corrisponde un premio Nobel in più ogni dieci milioni di persone. E’ infatti noto che il cibo degli dei rallenti o addirittura inverta il declino mentale legato alla senilità. Ma è il cioccolato a renderci più intelligenti o è l’essere intellettualmente attivi che ne stimola il consumo?

«Possibile che il cioccolato non renda le persone intelligenti, ma che le persone intelligenti che hanno maggiori probabilità di vincere il Nobel sono consapevoli dei benefici del cioccolato, e quindi hanno maggiori probabilità di consumarlo» sottolinea dottor Franz Messerli alla guida del progetto che ha esaminato il consumo di cioccolata pro capite in 23 Paesi del mondo.

L’ultima indagine congiunturale presentata da Unipro ed elaborata dal Centro Studi (preconsuntivi secondo semestre 2011 e previsioni primo semestre 2012) sostiene che nonostante le difficoltà, dettate dal periodo storico, il 2011 si è chiuso con una sostanziale tenuta dei consumi cosmetici. Il mercato ha toccato i 9.300 milioni di euro con quasi un punto percentuale in crescita, registrando un +18%  di export nella seconda parte del 2011, +16% nel primo semestre 2012.

Fa bene all’umore, alla pelle e al cuore,  che mondo sarebbe senza cioccolato…

 

Martina PISASALE