Abbiamo scandagliato una voce speciale per approfondire un tema molto molto caro a noi donzelle (normali) lontane anni luce dalle modelle di Victoria’s Secret ovvero come dimagrire e migliorare la nostra forma fisica.

Difficile ma non impossibile, e ve lo dimostriamo in 10 passi (motivazionali, pratici, efficaci). Quelli che hanno permesso a Lorenza di perdere 4 chili in 5 settimane senza perdere il sorriso! Ecco qui la sua prova su strada, con molta tenacia, un bel po’ di voglia di mettersi in gioco e soprattutto senza ansia!

“Cinque settimane fa ho iniziato una dieta. La prima della mia vita. Questa è la storia di come ho perso quattro chili – non è un risultato sbalorditivo, ma in fondo mica è una gara, no? – e di cosa mi è servito per farcela.

Ah, per la cronaca: ho 33 anni, sono alta 1.58. Vivo a Milano e faccio un lavoro sedentario. Ho sempre avuto la pancetta e le gambe magre. Non ho particolari disturbi e non pratico sport da così tanti anni che mi vergogno a dirlo. No, non è vero. Non mi vergogno. Quando ho iniziato la dieta pesavo 61,7. Ora i chili sono 57,8.

1) Un vestito bianco. Non quello da sposa. Nel mio caso si è trattato di un semplice tubino di cotone e pizzo. Nulla di travolgente: mi piaceva e l’ho comprato. Facile? No, perché mentre pagavo mi sono detta “Ti tira sulla pancia e sul sedere. Prima di metterlo, devi dimagrire”. Avevo appena trovato un obiettivo.

2) Un’estetista cinica, severa, ma giusta. A casa mia si è materializzata sotto forma di slim meSlim.me, il bendaggio salino ultradrenante per la pancia che – per quattro settimane – ha fatto compagnia ai miei pomeriggi domenicali, facendomi perdere 6 centrimetri nel girovita e 4 sui fianchi (Visto che lo state pensando, tanto vale dirlo: l’estetica cinica ed io non ci conosciamo, questo non è un post sponsorizzato e sì, il bendaggio l’ho pagato. Ho le prove! Prezzo? 75 Euro su Bellavera.it).

3) Un’App contapassi. Per la batteria del telefono non è il massimo, ma ti motiva a camminare. Anche le riunioni fuori ufficio diventano più piacevoli, basta portare le scarpe di ricambio. E quando tocchi i 12mila passi al giorno, ti senti fichissima.

4) Una bilancia pesapersone. Non l’avevo mai avuta, ora ne possiedo una. Avrebbe mille funzioni, ma non riesco a farla ubbidire così la uso solo per pesarmi. Tutto sommato, va bene così.

5) Una spesa ben fatta. Via biscotti, gelato, birra, vino, pasta, zucchero, salumi e quasi tutti i formaggi. Ok, detta così suona drastico, ma “se hai la pancia, la verità è che devi perdere peso”. Lo dice l’Estetista cinica, chi sono io per smentirla? Ho comprato verdura e frutta come se non ci fosse un domani, pollo e tacchino, uova, seitan e tofu, riso integrale e yogurt magro, gallette di mais, tisana al finocchio, corn flakes e miele per la colazione. Il pesce no, ma solo perché non mi piace. Cinque settimane dopo, sono ancora viva quindi, al netto di eventuali problemi di salute da valutare caso per caso, si può fare.

6) Una rete di sostegno. Nel mio caso, si tratta di colleghe e amiche. Ogni tanto mi ridono dietro, sia chiaro. Capita quando sgranocchio la mela essiccata per spezzare la fame a metà mattina, oppure se ordino pomodoro condito all’aperitivo, ma saperle solidali mi stimola a non mollare, anche quando la voglia di tiramisù è forte.

7) Un cibo di conforto. Per me è il centrifugato carota, mela e zenzero. Davvero, non fate quella facce. Mi aiuta quando sale la voglia di dolce o la cena è ancora lontana. Anche lo yogurt magro con crusca e frutta fa il suo lavoro egregiamente.

8) Un’attività sportiva. La palestra non mi piace, inutile girarci intorno. La piscina è sinonimo di costume, accappatoio, doccia, capelli da asciugare, borsone da riempire e svuotare, lavatrici da fare a ripetizione. Per ora è troppo. Al momento cammino, non basta lo so, ma datemi tempo. Vedere il corpo che cambia (anche solo un po’, come nel mio caso) fa venir voglia di mettersi a fare sport, o almeno provarci.

9) Una voglia nuova di provare cose mai pensate. Presa dall’entusiasmo, ho persino valutato di partecipare a una settimana di yoga e trekking in un’isola sperduta del Mediterraneo. Per ora resta un vagheggiamento da dormiveglia, ma qualche mese fa mi sarei detta: rob de matt.

10) Un patto da stringere con se stesse. Non serve illudersi: i risultati miracolosi non arriveranno. La mia pancetta è ancora lì a dimostrarlo, ma se gli obiettivi sono realistici diventano praticabili, parola di pigrona.

No, il vestito bianco non l’ho ancora messo, ma non manca molto. Vuoi mettere la soddisfazione di dire: ce l’ho fatta ed è tutto merito mio?

Lorenza DELUCCHI