Yolanda Gigliotti. A molti, forse, questo nome non suggerirà nulla, ma siamo certi che se facciamo il nome di Dalida, allora sì. Sì, che verranno in mente le immagini di lei sul palco di Sanremo nel 1967. Ciao, amore ciao. Cantava la canzone del suo Luigi Tenco, quasi fosse una triste premonizione, quasi volesse essere il suo ultimo saluto. A lei diva grandissima, appassionata di moda, Parigi dedica una mostra che ne celebra lo stile.

Dalida, une garde-robe de la ville à la scène raccoglie abiti del guardaroba di scena della cantante franco-italiana, nata e cresciuta al Cairo, donna attenta alle tendenze che non ha mai subito, ma che ha reinterpretato in chiave autentica e personale, trasformandole e lanciandone di nuove. Dal 27 aprile al 13 agosto 2017 (a 30 anni esatti dalla sua morte) il Palais Galliera sarà quindi il teatro in cui rivivranno gli anni ’50 degli abiti-bustier e i prendisole da starlet, i ’70 di Balmain, gli ’80 di Loris Azzaro e di Michel Frensay.

Attraverso gli abiti della divina cantante, fragile, tormentata e straordinariamente bella, tra cui possiamo ammirare quelli del cosiddetto periodo bianco – a seguito del tragico suicidio di Luigi Tenco – quelli super sexy paillettati o maculati, quelli di Yves Saint Laurent e quelli appositamente creati per lei da Jean-Claude Jitrois, è possibile fare un salto nelle epoche precedenti, un viaggio nella storia della moda dagli anni ’50 agli anni ’80.

È possibile, soprattutto, afferrare il carattere versatile e poliedrico della cantante, seguendone i cambiamenti in fatto di look, stagione dopo stagione, che rimaneva sempre inconfondibile, nonostante i mutamenti. Un’esposizione da non perdere, soprattutto per i fan di Dalida e per gli appassionati di storia del costume.

Pinella PETRONIO