Il termine must have non è esattamente il più azzeccato da usare. Nella moda se ne fa un abuso spropositato. Camicie must have, pantaloni must have, scarpe must have… Sembra quasi che tutto diventi un obbligo. Sembra quasi si voglia sottintendere che chi non ha la borsa X della maison Y, il must have appunto, possa essere di diritto considerato l’Ugly Betty della situazione. La verità è che parlare di must have mette a disagio chi legge e eleva ad una posizione di superiorità chi scrive.

Ovvio è che chi scrive conosce le tendenze e sa quello che andrà o non andrà di moda per una determinata stagione. Ma non sarebbe più bello se gli editor di moda cominciassero a parlare di consigli e suggerimenti anziché di must have? Per esempio, questo aprile, ci siamo innamorate della T-shirt logata di Versace, dal sapore vintage, del romantico blazer a fiori di Max Mara, da abbinare ai pantaloni a sigaretta di Gucci, della maxi denim skirt di Junya Watanabe e della tracollina di Chloé.

1. Versace, logo T-shirt. Ci piace per il suo sapore retrò, frutto della collezione che celebra il genio indimenticato e indimenticabile di Gianni Versace.

2. Max Mara, blazer. Ci piace per i colori tenui e delicati, e perché un’esplosione floreale, non “sarà avanguardia pura”, ma mette sempre di buon umore.

3. Chloé, tracolla in cuoio. Ci piace perché l’ispirazione Western ci fa subito sentire una Rodeo Girl, pronta a partire per il Coachella.

4. Gucci, pantaloni a sigaretta. Ci piacciono per il loro impeccabile gusto sartoriale e perché i pantaloni a sigaretta sono una delle tendenze che più amiamo questa primavera 2018.

5. Junya Watanabe, maxi skirt in denim. Ci piace per la super femminile linea a tulipano che enfatizza il punto vita.

Pinella PETRONIO