Il nostro era un amore indissolubile”, così Pierre Bergé, mecenate e mentore, imprenditore e industriale, storico compagno di Yves Saint Laurent, aveva definito il rapporto con il visionario designer francese. Oggi, dopo una lunga malattia, si è spento all’età di 86 anni nella sua casa di Saint Rémy-de-Provence, proprio a due settimane dell’inaugurazione di due musei – uno a Parigi, uno a Marrakech – dedicati al lavoro suo e di Saint Laurent, da lui fortemente voluti. Tra gli uomini di cultura più influenti della Francia, Bergé aveva incontrato Yves nel 1958 e di lui si era subito innamorato.

“Innamorarmi di Yves è stato l’errore che mi ha cambiato la vita. Era un destino che si doveva compiere“, aveva raccontato in un’intervista a D.it. Un destino che lo aveva portato nel 1961 ad unirsi a Saint Laurent anche in un sodalizio lavorativo, fondando insieme a lui la maison che portava il nome del designer francese. Un destino, tuttavia, fatto non solo di grande amore, ma anche di dolorose sofferenze, dovute alle tante intemperanze dello stilista.

Yves era maniaco depressivo, si drogava, beveva, allontanarmi è stato inevitabile ma non ci siamo mai lasciati. E soprattutto, non abbiamo mai smesso di amarci di un amore immenso e passionale“, raccontava. Un amore così grande che, nonostante le molte rotture, li aveva portati a rendere la loro unione legalmente riconosciuta con un Pacs nel 2008, poco prima che Saint Laurent si spegnesse a causa di un tumore al cervello.

Militante per l’affermazione dei diritti degli omosessuali, per cui si era speso sempre senza lesinare, Bergé è stato anche in politica al fianco di Francois Mitterand, Jacques Chirac e di Ségolène Royale. Il suo grande amore – oltre alla moda e a Yves – rimaneva sempre la cultura in senso lato (famose le sue amicizie con alcuni dei più grandi nomi della letteratura francese, tra cui Albert Camus, Jean Giono e Jean Cocteau), tanto che nel 2001 ottenne lo stato di grande mecenate delle Arti e della cultura.

Pinella PETRONIO