In una serata dominata prevalentemente da uomini, che sembravano avere fatto a cazzotti con il concetto di stile, la vera Regina indiscussa della serata è stata Michelle Hunziker. Bella, spigliata, a suo agio sul palcoscenico dell’Ariston, ha messo in un angolo il vero presentatore della serata, Claudio Baglioni, rubando assolutamente la scena con il suo sorriso e le sue mise sempre azzeccate. Durante il secondo appuntamento con il Festival di Sanremo è stata lei, dunque, vera dispensatrice di classe ed eleganza, indossando ben cinque look tutti firmati Alberta Ferretti.

A partire dal primo, in raso di seta rosa shocking, un po’ d’ispirazione Barbie magia della festa, per poi proseguire con uno strepitoso abito nude con delicati ricami color champagne, un mini dress color oro e argento arricchito da una pioggia di frange, come si usava negli Anni ’20, un abito nero strapless che si apriva in una miriade di piccole pieghe, fino ad arrivare ad un sontuoso abito rosso profondamente scollato che, così come aveva fatto la prima serata con l’abito di Armani Privé, ne rivelava il tornito décolleté.

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Ancora in Vivienne Westwood (questa volta Couture) Nina Zilli, che ha abbandonato il bianco, indossato la sera prima, a favore del nero, illuminato da applicazioni floreali in jaiss e cristalli. Ornella Vanoni, invece, non solo è rimasta fedele al designer, Antonio Riva, che l’ha vestita per il debutto ma ha proprio replicato l’abito, cambiandone il colore. In tempi di spending review è sempre meglio risparmiare e arrangiarsi con metodi casalinghi e fai da te. Apprezziamo la buona volontà. Su Annalisa invece vorremmo solo stendere un velo pietoso e non pensarci più. Bella è sempre bella, ma nel vano tentativo di venire a capo del suo abito per descriverlo, dobbiamo ammettere che ci arrendiamo e alziamo le mani, tanta è l’abbondanza di stili, ispirazioni e stratificazioni di questa creazione firmata DSquared2. In estrema sintesi: confusione.

E se Ron, al posto della giacca, ha pensato di indossare la tappezzeria del salotto di nonna, mentre Renzo Rubino, in Missoni, pare essere finito per caso sul palco quando pensava di andare a bere una birra con gli amici, ci convince di più, a questo giro, Claudio Baglioni, sempre in Ermanno Scervino, così come Biagio Antonacci che gli copia la camicia. Ci convince anche perché almeno stavolta il papillon ha smesso di ribellarsi ed è rimasto al suo posto, senza danzare da una parte all’altra del collo della sua camicia. Gli ormoni ringraziano ancora PierFrancesco Favino, che con due abiti firmati Salvatore Ferragamo, nero il primo, blue il secondo – continua ad essere elegante. E riesce ad esserlo anche senza cravatta.

 

Pinella PETRONIO