In principio fu l’autoscatto, poi nel 2004, un non meglio identificato utente di Flicr ha pensato bene di parlare del Selfie, un fenomeno che è esploso, per non dire dilagato, notevolmente in questi anni. 

I dati fanno rabbrividire, ogni persona si scatta in media 3 selfie al giorno e ciascuno di questi richiede almeno 16 minuti, dallo scatto fino alla pubblicazione, spendendo così un’ora del proprio tempo giornaliero secondo FeelUnique.

Ma di selfie certamente non ce n’è uno solo: ecco i più famosi in rigoroso ordine alfabetico

 A come “After Sex-Selfie” abbreviato in “ASS” – corpo mezzo nudo, spesso a letto tra le lenzuola in atteggiamenti affettuosi.

B come “Belfie” – il selfie dedicato al lato B, introdotto da Kim Kardashian e ora un must per raccogliere fiumi di like dai propri seguaci. 

F come “Footies” – piedi in primo piano, spesso con panorami mozzafiato o ambienti curiosi che lasciano intravvedere o immaginare situazioni e circostanze.

H come “Helfie” – capelli in primo piano (hair), al vento o acconciature perfette, l’importante è che siano i protagonisti.

P come “Pelfie” – dall’inglese “Pets”, rientrano in questa categoria tutti i selfie che hanno per protagonisti i propri animali domestici, cagnolini, gattini, di soliti buffi e soffici, che conquistano numeri altissimi di like.

R come “Relfie” – dall’inglese “Relationship”, proprio come Chiara Ferragni e Fedez o Jay-Z e Beyoncé, tra i primi a far impazzire i propri fan con i selfie di coppia. I Relfie raccontano l’amore romantico tra le coppie, con sguardi complici e innamorati davanti a panorami mozzafiato.

 S come “Suglie” – dall’inglese “Ugly”. Si tratta di selfie nei quali le persone assumono smorfie deturpanti che li fanno apparire più brutti o dall’aspetto non gradevole.

 U come “Ussie” – dall’inglese “Us”. E’ il selfie di gruppo. Il primo che ha aperto questo filone è il selfie hollywoodiano per eccellenza, scattato all’86esima cerimonia di consegna degli Oscar, nel 2014, quando Ellen DeGeneres ha raccolto intorno a sé i volti più noti del cinema, segnando una pietra miliare nella storia dei selfie.

 W come “Welfie” – dall’inglese “workout”: allenamento; l’irrinunciabile selfie mentre ci si allena in palestra o all’aperto, l’importante è esibire il proprio fisico e la passione per il fitness.  

E non è finita: vogliamo parlare degli orrendi selfie stick? Bene non sono più soli, anzi possiamo dire che sono superati: ora c’è  AirSelfie, la camera volante che permette di realizzare selfie e video aerei, da prospettive fino ad oggi irrealizzabili. Il osto? Intorno ai 300 euro, troppo?

Il nostro non è un No tassativo ai Selfie, sia ben chiaro, ma come si dice, deve essere usato con moderazione.

Buon Selfie Day a tutti!

Silvia GALLI