Ammazzo il tempo bevendo caffè nero bollente, così Fiorella Mannoia cantava, proprio a Sanremo che, non è il caso di ricordare, inizia tra una manciata di ore… Ma oggi non è solo la giornata che segna l’inizio della 68 edizione del Festival più amato ed odiato d’Italia, oggi si celebra anche la giornata mondiale del caffè. Merita ricordarlo.

Dal 2010 il 10 di dicembre si celebrava la giornata del caffè sospeso, quello lasciato al bar, già pagato per chi non se lo può permettere, oggi invece  si celebra in caffè nella sua essenza più pura.

Ristretto, lungo, macchiato, con acqua a parte, voi come lo preferite il caffè? Secondo un noto bar italiano sono almeno 34 i modi con cui viene ordinato– mediamente-  un caffè al bar, poi ovviamente ce ne sono molti altri, i più ingegnosi, i più stravaganti, ma 34 almeno sono quelli da ricordare.

Fino a qualche anno fa chiedere caffè lungo era un’eresia, nel Paese che il caffè l’ha inventato, in locali come Gambrinus, a Napoli dove si dice che il cucchiaino intinto non debba bagnarsi per più di un terzo della propria lunghezza, oggi invece sta per aprire Starbucks la più grande catena americana di caffetterie che offre ogni genere di caffè- soprattutto lungo- aromatizzato con infinite essenze: dal caramello alla cannella, dalla vaniglia all’arancia.

Che si stia perdendo un’altra delle nostre tradizioni italiane? Che come Halloween che sta soppiantando il Carnevale e il Black Friday i saldi di fine stagione, anche il caffè lungo prenda il posto della famosissima “tazzuriella e café“? Noi non lo crediamo assolutamente, anzi riteniamo che la pacifica convivenza del classico bar italiano e delle caffetterie made in USA non possano che fare bene al consumo – moderato di caffè.

E, come recita una aforisma che in quest giorni circola n rete, soprattutto oggi, non dimenticatevi di ritagliarvi un momento per per prendere un caffè con la vostra migliore amica, se non altro perché è questa la miglior terapia anti depressiva!

La cosa importante, come diceva Nino Manfredi in un famosissimo spot degli anni 80: “Il caffè è un piacere, se non è buono, che piacere è?”

Silvia GALLI

photocredit Massimiliano Reale