Anche questo mese è arrivato il momento di raccontare #TreBelleNotizie, un’occasione per riflettere su quello che di buono è successo nel mondo. Piccoli passi per procedere verso un futuro migliore, per motivarci ad attirare #goodvibes ed essere creatrici di positività.

Il Time ha eletto person of the year il movimento #meetoo, i Silence Breakers, ovvero tutti coloro che hanno denunciato, che hanno spezzato il silenzio parlando della bruttissima esperienza con gli abusi sessuali. Me too significa “anche io” ed è un tag lanciato dall’attrice Alyssa Milano che su Twitter ha scritto: «Se anche voi siete state sessualmente molestate o assaltate, scrivete “me too” in risposta a questo tweet». Oltre 30 mila tweet in solo una notte a testimonianza che ci sono molti Harvey Weinstein in questo mondo. Sulla copertina del magazine Ashley Judd, la prima star a venire allo scoperto insieme alla collega Rose McGowan, Taylor Swift; Susan Fowler, ingegnere di Uber; Isabel Pascual, contadina nelle piantagioni di fragole e Adama Iwu, lobbysta californiana. Il braccio che si intravede a lato sta invece a rappresentare tutti noi, perché queste cose purtroppo capitano molto più spesso di quanto potremmo mai immaginarci.

Le donne della musica mondiale sono protagoniste sui social, sono tutte donne le persone più ‘seguite’ su Instagram. Infatti, nelle prime tre posizioni troviamo Selena Gomez con più di 130 milioni di seguaci, argento per  Ariana Grande con più di 115 milioni e terzo posto per Beyoncé che ha già superato i 108 milioni. A seguire molte altre pop star come Taylor Swift, quarta, mentre dalla sesta alla decima posizione troviamo Nicki Minaj, Miley Cyrus, Jennifer Lopez, Katy Perry e Demi Lovato. Un vero esercito di followers per le regine della musica!

Un altro primato riguarda la parola femminismo, la parola dell’anno secondo il l dizionario americano Merriam-Webster che ha evidenziato due picchi di crescita nella ricerca di questo termine nel corso dell’anno, con due picchi del 70%. Il primo è stato a fine gennaio in occasione nella marcia delle donne che sono scese in piazza per protestare dopo l’insediamento di Donald Trump alla Casa Bianca. Il secondo invece è arrivato dopo le denunce di molestie sessuali contro il produttore cinematografico Harvey Weinstein, una goccia che ha fatto traboccare il vaso rivelando quanto la società sia ancora maschilista.

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Martina ZANGHI’

Photocredit: medium.com