Durante le vacanze di Natale, approfittando del maggior tempo a disposizione, si ha la possibilità di godersi la città e tutto ciò che offre.
Per smaltire cappone e panettone, infatti, cosa c’è di meglio che perdersi nelle vie del centro, e magari lasciarsi attirare da una mostra d’arte fuori dal comune?

Oggi vogliamo segnalarvi Klimt Experience, attiva a Firenze presso l’Auditorium di Santo Stefano del Ponte, che ha come assoluto protagonista Gustave Klimt e le sue iconiche opere, in una mostra multimediale visibile fino al 2 aprile 2017.

Dopo, dunque, Van Gogh Alive e Da Vinci Live, ecco un terzo esperimento con l’arte classica reinterpretata dalla tecnologia digitale.
Anche in questo caso, lo spettatore, grazie a proiezioni in altissima risoluzione, potrà letteralmente e totalmente immergersi nelle opere dell’artista.

Immancabile è, ovviamente, L’albero della vita, realizzata prendendo spunto dall’arte dell’antico Egitto ma anche dall’arte mosaico bizantina e da quella giapponese.
Il celeberrimo Bacio, forse il lavoro più famoso del pittore austriaco, è al centro di questa esposizione, anche perché riassume in sé tutte le caratteristiche dell’arte di Klimt.
Ma, per chi lo conosce solo per i capolavori, potrebbe essere interessante avvicinarsi ad opere ugulmente importanti ma meno decantate.

La scelta di Klimt per questo nuovo esperimento multimediale è stato spiegato così da Federico Dalgas, amministratore delegato di Crossmedia Group, che si è occupata dell’installazione: “Perché le sue opere si prestano molto bene ad una reinterpretazione multimediale”. Entrando virtualmente nelle opere lo spettatore ha, infatti, la possibilità di osservare da un punto di vista differente i capolavori dell’enigmatico artista viennese, di scoprirne ogni dettaglio, di percepirne ogni sfumatura.

Ma la mostra non si esaurisce con la solo proiezione, poiché, per approfondire la conoscenza dell’artista, ci sono tavoli interattivi touch screen e la Klimt VR Experience che permette di entrare all’interno delle opere percependone tridimensionalmente ogni dettaglio.

Vera MORETTI