Da domani, e fino al 17 aprile, Milano diventerà la capitale del design, grazie al Salone del Mobile e, in concomitanza, al Fuorisalone, che come sempre animerà alcune zone della città.

Per non perdere eventi importanti e di assoluto interesse, noi di Bellaweb abbiamo pensato di stilare una mappa che segnali tutto ciò che sta per avvenire nella città meneghina, zona per zona.

Nel cuore di Milano, tra via Santa Marta, via Sant’Orsola e piazza Affari, culla delle botteghe e dei laboratori dalla lunga tradizione artigianale, ecco arrivare la contemporaneità di Doppia Firma, e in particolare alla Biblioteca Ambrosiana, che ha coinvolto designer e maestri d’arte legati alla Fondazione Cologni.
Insieme hanno realizzato una collezione di sedici pezzi che traducono materiali e tecniche antiche in forme contemporanee, che saranno poi messi in vendita su Yoox.com.

Anche la mostra collettiva A Matter of Perception di Palazzo Litta propone un collegamento forte tra tradizione e tecnologia, grazie alla messa in scena di un villaggio africano 2.0 ideato da Francis Kéré. Tra i progetti presentati, spiccano quello di Lanzavecchia-Wai PLAYPlay (arredi per case minuscole di Singapore) e la première di Astep, il nuovo marchio italo-danese di Alessandro Sarfatti per cui Francisco Gomez Paz ha realizzato la lampada Candela che si autoalimenta con l’energia sprigionata dalla fiamma.

Il Fuorisalone è anche l’occasione per ammirare palazzi storici della città, fino ad ora mai aperti al pubblico. Un esempio? A Palazzo Turati in via Meravigli 7 ci sarà Masterly, The Dutch, esposizione di lavori di 125 designer olandesi in un sorprendente dialogo con opere d’arte fiamminghe.

Spostandoci in zona Sant’Ambrogio, in via Matteo Bandello, si potranno ammirare progetti di grandi talenti, tra cui Anotherview, il bellissimo progetto di finestre digitali di Marco Tabasso, che presentano un paesaggio diverso ogni giorno. E nel vicino ristorante Marta, la mostra Makers & Bakers, curata da Ambra Medda e Joe Gebbia, co-fondatore di Airbnb. Mai location fu più azzeccata, per il tema di questa esposizione, ovvero l’ospitalità intorno alla tavola.

In zona Brera, invece, hanno maggior spazio gli showroom dei grandi marchi, che hanno i loro quartier generali tra via Solferino a via Pontaccio e che, proprio in occasione del Fuorisalone, si arricchisce di nuove ed originali aperture, come il Cappellini Point in corso di Porta Nuova 9 e Carl Hansen & Son in Foro Buonaparte.

Ampio spazio per la sperimentazione, con gli studenti dell’Ecal di Losanna con When Objects Dream in via dell’Orso, i danesi di Mindcraft al Circolo Filologico in via Clerici 10 (la mostra, curata da GamFratesi, vincitori l’anno scorso del Milano Design Award, mette in scena un enorme cervello in cui ogni disciplina creativa contribuisce nella realizzazione di un tutto che è maggiore della somma delle parti) e la collettiva a cavallo tra hightech e hightouch dell’Atelier Clerici, a cura di Space Caviar (via Clerici 5).

La zona di Porta Venezia dà il benvenuto al Fuorisalone con l’apertura dei luoghi segreti di Milano, a cominciare dall’albergo diurno, chiuso dagli Anni 90, ed ora in fase di restauro. L’occasione è ghiotta per poter ammirare da vicino un’opera di Piero Portaluppi, autore anche di Villa Necchi, ma anche per il progetto allestito proprio al suo interno, ovvero Vestae, una collezione di oggetti realizzati da giovani designer della Creative Academy usando materiali suggestivi e dimenticati come spugna naturale, sapone e tessuto d’ape, sotto la direzione creativa di Alberto Nespoli e Domenico Rocca di Eligo.

Secondo suggestivo luogo che merita una visita è senza dubbio Palazzo Serbelloni, dove Lasvit presenta Via Lucis, sculture luminose in vetro progettate da designer visionari come il guru digitale Moritz Waldemeyer, l’interior designer Andre Fu e lo stilista-artista Maurizio Galante.

Chi si reca a Ventura Lambrate lo fa, come ogni anno, per ammirare i lavori dei talenti appena usciti da scuola, che spesso osano con sperimentazioni particolari ed accattivanti, spesso unite all’High-tech. Un esempio? Poetry – 21 words for… organizzata da Logotel e curata da Susanna Legrenzi e Stefano Maffei.
Il tema è poesia+design e in scena ci sarà una macchina che stampa parole sulla sabbia, materiali ibridi che crescono sulla pelle di chi li indossa e architetture di puro tessuto.

Ma il distretto simbolo del Fuorisalone è senza dubbio la zona di via Tortona e le sue vicinanze, dove c’è spazio per qualunque esperienza. Impossibile citare tutti gli eventi, ma da segnalare ci sono gli olandesi Maarten Baas, uno dei talenti internazionali più quotati del design-art (in via Savona 33) e Marcel Wanders con Moooi, che allestirà via Savona 56 con gigantografie della fotografa Rebecca Bathory usate come sfondo per i suoi arredi.

In via Stendhal 35 ci sarà la presentazione dell’ebrand Qeeboo, una nuova venture di Stefano Giovannoni che da designer si è trasformato in imprenditore: ora produce arredi in plastica di alta qualità, disegnati non solo da lui ma da un gruppo di progettisti famosi per i loro pezzi iconici e venduti esclusivamente online.

In Zona Tortona trovano spazio anche i big dell’automobile che sperimentano nuovi linguaggi in collaborazione con i designer. Quest’anno è la volta di Odo Fioravanti con Land Rover Free Ride e i sofisticatissimi FormaFantasma, autori di un allestimento per Lexus (Torneria Carrozzeria, via Tortona 32). Nello stesso spazio saranno anche annunciati i vincitori del Lexus Design Award 2016.

Vera MORETTI