A Firenze si respira aria nuova anzi aria contemporanea, Palazzo Strozzi infatti ha annunciato una mostra molto attesa che omaggia l’artista serba Marina Abramović.

Dopo Ai Weiwei e Bill Viola è la volta della “Grandmother of performance art” per sua stessa definizione. In mostra dal 21 settembre 2018 fino al 20 gennaio 2019 una personale di nostra signora delle performance Marina Abramović, una delle personalità più conosciute e controverse dell’arte contemporanea, celebre appunto per l’utilizzo del proprio corpo come strumento di espressione.

Sul sito ufficiale di Palazzo Strozzi si legge “in mostra oltre 100 opere dagli anni Settanta a oggi offrendo, oltre ad una panoramica sui lavori più famosi della sua carriera e alla riesecuzione dal vivo di sue celebri performance, la possibilità di scoprire la meno nota produzione degli esordi“. Insomma una ottima occasione per conoscere questa artista molto amata e chiacchierata e che ha saputo attirare lo sguardo anche di coloro che non masticano molto di contemporary art.

Una delle ultime opere dell’artista, The Artist is present realizzata nel 2010 al MoMa di New York. Una performance durata tre mesi durante la quale l’artista è rimasta seduta immobile per ore con un ambio abito rosso sfidando i visitatori a sedersi di fronte a lei e a sostenere il suo sguardo. Molto famoso e chiacchierato, ai confini con la cronaca rosa, l’incontro con l’ex compagno storico Ulay che è riuscita a farla commuovere e a farle tendere la mano. verso di lui. Molto probabilmente questa performance verrà ripetuta in terra fiorentina con tanta curiosità di visistatori e amanti dell’arte.

MaZ