Ogni fotografia è una piccola storia”, così Paolo Roversi racconta la sua prima monografica curata dalla photo editor di Vogue Italia Alessia Glaviano, Storie, in mostra dal 16 novembre al 17 dicembre al Palazzo Reale di Milano. Maestro delle poloraid, fotografo amatissimo dagli editor di moda e non solo, Roversi narra il mondo complesso e frastagliato delle donne, ne scandaglia l’animo e lo mette a nudo con i suoi scatti, privandolo di ogni maschera d’espressione, mettendone in risalto tutta la bellezza. Una bellezza emozionante e poetica. “Una sorta di abbandono, di assenza. Sembra un’assenza, ma in fondo sono convinto che la bellezza interiore scaturisca proprio da quell’abbandono”, afferma l’artista.

Le fotografie, raccolte a Palazzo Reale, si muovono lungo il segno dell’atmosfera onirica, indagando il sentimento della luce, che mette in risalto elementi e ne nasconde altri, sono una perfetta antologia dei diversi volti del suo lavoro, da quello più intimista a quello più glamour. Sofisticato artista della fotografia di moda, Roversi è la voce narrante delle sue Storie raggruppate all’interno delle meravigliose e raffinate nove stanze degli Appartamenti del Principe, che prendono e danno, allo stesso tempo, risalto alle opere del fotografo, instaurando con loro un fitto dialogo e dando origine ad un’atmosfera da sogno.

Polaroid e stampe, che spaziano dagli editoriali di moda ai progetti personali, sono disposte in un crescendo di emozioni e magia. Una storia, racchiusa gelosamente come fosse un dono prezioso, per ogni stanza. L’esposizione si apre con uno scatto in bianco e nero, dal cui sfondo sembrano emergere un paio di scarpe abbandonate, si passa poi a sbirciare nel suo studio, si prosegue, sfogliando i capitoli di questo suggestivo racconto narrativo fatto di immagini, tra corpi nudi, donne di rosso vestite che emergono dal fondo nero, racconti fiabeschi, giochi di ombre e luci, i tanti profili di una modella di nome Gemma, i ritratti del viso e del corpo superbo di Rihanna. “Quando chiudo la porta del mio studio, tutto ciò che è logico e razionale rimane fuori. È il regno del sogno, della bellezza, delle emozioni”, dice l’artista.

La retrospettiva, organizzata nell’ambito del Vogue Photo Festival (giunto alla seconda edizione) e curata da Alessia Glaviano, direttrice del Festival, vuole essere un’ulteriore preziosa occasione per suggerire al pubblico che la moda non è soltanto un mondo fatto di lustrini e paillettes, non è soltanto frivolezza, ma è un’arte in grado di farsi portavoce di poesia e di importanti tematiche sociali.

 

 

Pinella PETRONIO