Quando non esisteva ancora internet. Quando i social network non erano forse nemmeno nella mente di chi ci ha creati. Quando la radio era un bene prezioso e ancora di più lo era la Televisione – privilegio di pochi, nelle cui case ci riuniva per guardarla tutti insieme – esisteva già il Festival di Sanremo, che rappresentava nella vita degli italiani dell’epoca un felice attimo di divagazione, una parentesi di serena sospensione delle difficoltà terribili di quegli anni, un momento che sapeva riunire non solo le famiglie, ma anche tutto il vicinato.

Sanremo è stata, è e sarà l’unica manifestazione canora italiana a superare – con alti e bassi come tutte le cose – più o meno indenne decenni su decenni, unificando generazioni diverse, riunite nella comune passione per la musica italiana. Dimostrazione ne è il grande clamore mediatico, e “social-mediatico”, che continua a suscitare. Già a partire dalla conferenza stampa di presentazione. Soprattutto per questo Sanremo 2018, in programma su RaiUno dal prossimo 6 febbraio, che si preannuncia essere un’edizione decisamente speciale, a partire dal suo conduttore, Claudio Baglioni, al debutto assoluto nel ruolo di presentatore, che si dichiara pronto a sperimentarsi su un palco che fino ad oggi lo ha visto protagonista in veste di cantante.

Compagni di viaggio del cantautore romano saranno due star d’eccezione: la presentatrice e show-girl Michelle Hunziker e l’attore Pierfrancesco Favino, che durante la conferenza stampa ha dichiarato: “Mi definiscono il Banderas italiano ma non parlo con le galline, anche se non si sa mai. Vengo al Festival affinché le persone imparino il mio nome (l’assessore di Sanremo l’aveva chiamato Pierfrancesco Casino)”.

Un Festival che, a sentire il direttore artistico, vuole essere all’insegna dell’Italia e dell’italianità, motivo per cui, anche quando ci saranno ospiti stranieri dovranno comunque cantare canzoni che abbiano una matrice comune con il nostro Paese. “Abbiamo invitato grandi artisti stranieri noti in tutto il mondo. Ma vogliamo che questo torni ad essere il vero Festival della canzone italiana e per questo abbiamo imposto una regola: non sarà una passerella televisiva, ma un vero omaggio a brani celebri della musica del nostro paese. Sanremo ha già di per sé una dimensione internazionale“, ha spiegato Baglioni, sottolineando poi la sua volontà che questo Festival torni ad essere nazional popolare, così come lo ha conosciuto lui da bambino.

È la 68ma edizione del Festival e il 68 mi fa venire in mente il flower power, quando tutto il mondo pensò che il futuro potesse essere una gran bella cosa. Oggi pensiamo invece al futuro come qualcosa di temibile e angoscioso. Per questo voglio che Sanremo sia una festa popolar-nazionale: la canzone è arte povera, ma che sa durare nel tempo, che plasma la nostra memoria collettiva fatta di emozioni e ricordi legati alla musica, quest’intruglio magico tra parole e note. Porteremo l’immaginazione al Festival, perché dobbiamo sempre aspirare al bello e al bene: noi vogliamo emozionare“, ha dichiarato.

Un Festival, inoltre, meno televisivo e più artistico, quindi, ma senza politica, visto che cadrà proprio nel periodo della campagna elettorale: “Non ci saranno gli ingredienti tipici di una super trasmissione televisiva – continua Baglioni – Ho preferito riportare al centro i linguaggi della musica e della canzone popolare. L’autorevolezza del Festival non può subire certi marcamenti di altri settori. Di alcuni attori hollywoodiani, per esempio, si può fare a meno: spesso sono venuti qui per le loro vacanze romane e non hanno dato apporti particolari allo spettacolo. Il Festival non deve ospitare di tutto, ma tutto quello che si fa deve avere un’intonazione e un certo livello. Gli ospiti comici, invece, sono assolutamente contemplati e alcuni non saranno annunciati“.

La prima serata sarà dedicata interamente ai venti campioni, mentre le nuove proposte si divideranno tra la seconda e la terza serata. Durante la quarta serata non ci saranno più le cover, al posto delle quali verranno proposti dei duetti tra concorrenti e ospiti. Nessuna eliminazione “Dev’essere una festa. La parola eliminazione fa paura a noi artisti, ho preferito toglierla“, dice Baglioni, per cui nella serata finale i venti Campioni si affronteranno, fino ad una scrematura che stabilirà i tre vincitori. Di novità, insomma, ce ne sono. Del resto, era proprio quello che voleva il cantautore romano nel momento in cui ha deciso di prendersi questo onore-onere: “Quello che vogliamo portare è l’inventiva […] Ho pensato molto a cosa poteva essere fatto di diverso rispetto alle 67 edizioni precedenti, tutte fortunate e con un alto gradimento. Voglio dare un segnale di demarcazione, qualcosa di vicino al vero titolo del Festival della canzone italiana“, ha dichiarato.

Niente di confermato, invece, per ciò che concerne gli ospiti di quest’anno. Nessuno, infatti, ha voluto smentire o confermare le indiscrezioni che vorrebbero sul palco dell’Ariston artisti come Laura Pausini, Liam Gallagher, 30 Seconds to Mars e Milva. Non ci rimane altro che attendere nuove e succulente anticipazioni e attendere che il 6 febbraio arrivi presto, per rivivere – anche se ormai noi lo facciamo in chiave social, con il telefonino in mano – quella sensazione di leggerezza che vivevano i nostri nonni quando si riunivano a casa della vicina di casa per guardare insieme il Festival.

 

Pinella PETRONIO