Vi piacerebbe essere in grado di riconoscere le opere d’arte dei musei che andate a visitare? Ecco sarebbe davvero bellissimo conoscere a menadito tutte le opere attorno a noi senza bisogno di etichette o visite guidate. Purtroppo non tutti possiedono questa cultura sconfinata. Ma, è possibile migliorare e imparare, sempre di più con l’aiuto dello smartphone.

L’hanno definita la Shazam dell’arte (l’applicazione che permette di riconoscere le canzoni), si chiama Smartify ed è una app scaricabile su iOS e Android che permette di ‘scannerizzare’ i lavori degli artisti riconoscendoli. Il risultato quindi ci permetterà di leggere approfondimenti, note, curiosità sull’opera che abbiamo davanti agli occhi.

Un’alternativa pratica alle audioguide, basta scannerizzare l’opera che volete approfondire e in automatico avrete la scheda con tutte le informazioni. L’applicazione sarà ufficialmente lanciata a Maggio ma è già possibile scaricarla.
Artribune chiarisce bene che “le opere disponibili saranno limitate alle collezioni del Louvre di Parigi, del Metropolitan Museum of Art di New York, del Rijksmuseum di Amsterdam e della Wallace Collection di Londra, ma i creatori promettono di espandere la partnership con tutti i musei e le istituzioni culturali più importanti del mondo“. Scaricabile gratuitamente è facile e intuitiva da utilizzare, ci sono diverse lingue tra cui anche l’italiano dunque se volete delle spiegazioni semplici nella vostra lingua madre questo è quello che fa per voi.

Non si tratta di una super novità, ci sono già sul mercato delle applicazioni simili, Magnus ad esempio, creata da Magnus Resch, il trentatreenne tedesco che opera nel business dei media e dell’editoria applicate all’arte. Questa app, con le medesime caratteristiche di Samrtify ha un database che è in fase di aggiornamento e si tratta di una applicazione gratuita.

Insomma abbiamo a portata di mano davvero tantissime opportunità per poter fruire dell’arte ancora di più e in maniera più veloce e pratica.

MaZ

Photocredit: Michelle Obama ritratta da Amy Sherald in esposizione al Smithsonian National Portrait Gallery di Washington D.C, di recente inserito nelle collezioni di Smartify