Il nome di Emma Marcegaglia è noto alla maggior parte degli italiani perché ricorre nei telegiornali o sui quotidiani, ma spesso si fatica ad esprimere un parere su di lei.

Le notizie che la vedono protagonista sono piuttosto eclatanti, se pensiamo alla sua elezione come presidente nazionale dei Giovani Imprenditori in Confindustria o, soprattutto, a quella di presidente, nel marzo 2008, della Confederazione Generale dell’Industria Italiana, Confindustria, appunto.

E’ la prima donna a ricoprire una carica così importante, succedendo a Luca Cordero di Montezemolo, altro nome altisonante. Ultimamente, poi, il suo nome è stato l’unico italiano ad apparire nella lista delle cinquanta donne più potenti del mondo.

A parte questi titoli, però, quanti potrebbero parlare di lei?

Ho saputo che una delle frasi che più le piacciono è :

“Il segreto del successo è non accontentarsi mai”,

e queste poche parole, oltre che rappresentare il leit motiv di una vita iniziata in discesa, costituiscono il biglietto da visita di una donna forte, per nulla intimidita dal mondo maschile che frequenta e che la circonda.

Nata il 24 dicembre 1965, in un giorno non usuale, ma facile da ricordare, come è facile, oggi ricordare lei, dopo studi brillanti nella sua città di origine, Mantova, e la laurea in economia aziendale all’Università Bocconi a Milano, vola a New York per un master, dopo il quale ritorna in Italia a cominciare la sua brillante carriera. Non ha dovuto sgomitare molto, né partecipare a concorsi e stage, oggi tanto di moda, perché sorretta da un padre, e relativa azienda, solidi e collaudati.

Albarella è il nome del suo ingresso nel mondo del lavoro, direttamente ai piani alti, senza la gavetta che tutti i giovani laureati sono abituati a fare. Si tratta di un’isola privata nella laguna a sud di Venezia, al 100% di proprietà della famiglia Marcegaglia, che l’ha appena rilevata quando Emma riceve l’incarico di risollevarne le sorti. E, nonostante chi lavori con lei, conoscendola fin da piccola, la chiami “la bambina”, si dimostra tenace e capace, tanto da far tornare Albarella, azienda operante nel turismo alberghiero ed immobiliare, in positivo, migliorandone la qualità.

A questo punto, torna all’azienda di famiglia, e si conquista l’appellativo di Lady d’acciaio, non solo perché è l’ambito in cui i Marcegaglia lavorano, ma anche perché, ancora una volta, dimostra il suo pugno di ferro e il carattere volitivo.

Non si fa intimidire da chi vorrebbe vederla cadere o non dimostrarsi all’altezza, e infatti non accade. Anzi, si fa notare per la sua voglia, sacrosanta, di affermarsi per merito della sua preparazione e non per l’apparenza. Sembrerebbe superfluo, arrivati a certi livelli, ma, ahimè, non è così, poiché ha dovuto giustificarsi per alcune sue minigonne e combattere per non essere definita una “Velina”.

Oggi, pur rimanendo, insieme al fratello Antonio, amministratore delegato del gruppo e delle società ad esso legate, si parla di Emma Marcegaglia per le altre cariche da lei ricoperte, e per le dichiarazioni rilasciate riguardo la politica e il governo. Inizialmente, si è mostrata solidale nei confronti di Berlusconi e fiduciosa riguardo le riforme di cui l’Italia ha bisogno, ma poi ha criticato pesantemente sia i giornali, colpevoli di aver dato ampio spazio a scandali e pettegolezzi tralasciando i veri problemi, sia il governo, reo di aver sottovalutato la crisi attraversata dal Paese e non superata tutt’oggi. Senza soffermarmi sulle idee politiche personali, la signora Marcegaglia non ha avuto paura di esporre le sue opinioni, nonostante fosse consapevole dell’impopolarità che certe sue parole le avrebbero portato. Questo mi fa pensare che, al di là delle facilitazioni di cui può aver goduto la sua carriera, ci si trovi dinnanzi ad una donna indipendente, sicura e per nulla remissiva e queste non sono qualità che si imparano.

Vera Moretti