Lo scandalo che ha travolto Strauss-Kahn, direttore generale del Fondo Monetario Internazionale, è notizia da prima pagina da molti giorni, ormai, ma, in mezzo a questa storia amara e meschina, qualcosa di buono, forse, c’è.

Il ruolo, fondamentale, che Strauss-Kahn ricopriva, è rimasto vacante e come nome di spicco di chi potrebbe succedergli è apparso quello di una donna, e precisamente di Christine Lagarde, ministro dell’Economia francese e, soprattutto, donna.

Non si farà certo intimidire, questa signora forte e determinata, perché abituata a ricoprire cariche pubbliche importanti e a lavorare a stretto contatto con personalità di spicco in ambito economico e politico.

La carica che ricopre ora, infatti, non è la prima, come ministro della Repubblica Francese, poiché già in passato era stata prima ministro del Commercio Estero con Villepin, poi dell’Agricoltura e Pescae infine dell’Economia, dell’Industria e dell’Impiego dal 2007 nei tre governi Fillon.

Non si tratta certo di una “matricola” ma di una donna che ha confidenza con il potere e con l’ambizione, dimostrata anche nella sua carriera di avvocato, poiché nel 1999 è diventata la prima donna a diventare Presidente del CdA dello studio legale Baker & McKenzie.

Considerando il suo curriculum, dunque, che vanta anche diversi riconoscimenti a livello internazionale, dal momento che la rivista Forbes l’ha inclusa nella lista delle 100 donne più potenti del mondo dal 2004 ad oggi, e che il Financial Times l’ha indicata, nel 2009, miglior ministro delle finanze dell’Eurozona, la Lagarde dovrebbe ottenere l’incarico con pieno merito.

A sostenerla, oltre a Parigi, Berlino e Londra, c’è anche Pechino, come sostiene il portavoce del governo francese François Baroin, il quale ha affermato che si tratterebbe di un “consenso esteso, con l’appoggio della Cina ed eventualmente degli Stati Uniti e senza alcuna prevaricazione o arroganza nei confronti dei paesi emergenti”.

Senza entrare nel merito delle questioni politiche, sarebbe questo un ulteriore passo avanti sia per la diretta interessata Christine Lagarde, sia per tutte le donne che, nascoste nell’ombra e senza cedere alle scorciatoie, lavorano e si impegnano quotidianamente per affermarsi in un mondo che vorrebbe metterle da parte.

Il desiderio, di The Woman e di tutte le donne, è quello che un giorno notizie come questa non rappresentino una eccezione ma una consuetudine. Allora sì che potremmo orgogliosamente dire di aver raggiunto la parità dei sessi.

Vera Moretti