Diventare mamma rappresenta per una donna un’emozione unica che ancora nel 2013 nasconde numerose insidie per le donne lavoratrici. Se è vero che avere un figlio cambia la vita, è altresì vero che sono davvero tante le neomamme che una volta partorito decidono di rimanere a casa dal lavoro. Una tendenza in continuo aumento a causa della poca flessibilità che viene loro concessa.

A confermare questo trend ci ha pensato uno studio condotto da Regus, il principale fornitore al mondo di soluzioni flessibili per uffici e sedi lavorative, che dopo aver intervistato 26mila professionisti ha mostrato come un numero sempre maggiore di donne abbandoni il lavoro dopo avere avuto un bambino. Una scelta sofferta dovuta ai troppi impegni, ostacoli e altri fattori che concorrono a far sì che, dopo un periodo di lavoro part-time, le donne decidano di lasciare il posto per dedicarsi alla famiglia e tentare un nuovo approccio al lavoro, magari in proprio, solo in un secondo momento.

La soluzione al problema è stata avanzata dalle stesse intervistate e si chiama flessibilità. Oltre l’80% delle donne sentite ha ammesso che se si potesse avere più flessibilità sul lavoro non sarebbero portate a licenziarsi. Un grande aiuto sarebbe quello di avere un asilo vicino l’ufficio o, perché no all’interno dello stesso, come avviene in alcuni Paesi del Nord Europa che permette così a mamme in carriera di poter conciliare famiglia e professione.

Un primo passo è avvenuto stamattina in Parlamento quando è stata allestita una nursery al piano della tribuna stampa dove giornalisti e telecamere stazionano per assistere ai lavori della prima seduta della XVII legislatura.

Speriamo che sia il primo step di una serie che finalmente riuscirà a stabilire un ponte tra le due realtà. In questo modo non avremo più donne costrette a scegliere tra carriera e vita privata.

Giulia DONDONI