di Alessia CASIRAGHI

A fine 2011 erano 26, con il nuovo anno hanno raggiunto quota 27. Chi sono? Le quote rosa entrate nei consigli di amministrazione delle aziende quotate e delle società a controllo pubblico. Un magro bilancio quello rapporto dall’ ultimo rapporto sulla «Corporate governance in Italia», realizzato da Assonime ed Emittenti Titoli.

Le donne nei ‘Board’ in Italia sono ancora troppo poche. Nonostante l’approvazione della legge Golfo-Mosca la scorsa estate, che entrerà però in vigore ufficialmente solo da giugno 2012, che rende obbligatorio che un terzo dei componenti del CDA sia del genere meno rappresentato, ovvero quello femminile, le società italiane quotate in Piazza Affari restano ancora reticenti in merito all’applicazione della legge.

Delle 262 società italiane quotate in Borsa infatti, solo 27 hanno già il consiglio in linea con le “quota rosa” previste in fase di prima applicazione della legge,ovvero un quinto del totale dei consiglieri, e di queste solo 6 dispongono di un terzo tutto al femminile.

Proseguendo con i dati, dei 2.728 consiglieri, 2.546 sono uomini e 182 donne, ovvero il 6,7% del totale. Per quanto riguarda gli organi amministrativi invece, il numero di consiglieri donna da inserire sarà pari a 469 al primo rinnovo più 351 al secondo, con conseguente turnover forzato dei consiglieri maschi del 32% in 3 anni.

Sul fronte delle amministrazioni locali, solo 48 società sono in linea con la quota prevista dalla prima fase di applicazione della legge, ovvero un quinto di donne manager al comando. I numeri parlano chiaro: le donne da inserire saranno pari a 254 al primo rinnovo più 15 al secondo. L’esercito delle manager in gonnella si prepara a invadere CDA e organi amministrativi.