Oggi è la giornata mondiale contro la violenza sulle donne e chiederci se ce n’è ancora bisogno è ovviamente inutile.

Ogni giorno veniamo a sapere di nuovi episodi di violenza ai danni delle donne, tanto che ormai queste notizie passano in secondo piano, perché ci stiamo drammaticamente abituando anche a questo.
L’opinione pubblica è cambiata negli anni, ma non di molto, se ancora oggi la solidarietà femminile scarseggia, se si critica chi indossa una gonna troppo corta, e se poi le succede qualcosa (leggi: molestie sessuali), si ha il coraggio di dire: “Se l’è cercata”.

E se, invece, quella ragazza in minigonna non stesse cercando proprio nulla ma avesse solo il desiderio di sentirsi bella e femminile per sé stessa? Dobbiamo ancora imparare a rispettare la bellezza di un corpo femminile senza provare invidia, se siamo donne, e libidine, se uomini, perciò la strada da percorrere è tristemente lunga.

E se pensiamo che l’omertà ancora regna sovrana e spinge le vittime di violenze, compiute per la maggior parte dei casi tra le mura domestiche, a tacere, a sottovalutare, a nascondere, fino ad attribuirsi la colpa di ciò che hanno subito, siamo lontani dall’essere definiti una società civile.

A tutte le donne che, nella loro vita, sono state perseguitate, picchiate, violentate, sottomesse ed umiliate, è dedicata la giornata mondiale contro la violenza sulle donne, perché trovino la forza di denunciare i loro aguzzini e ritrovare la propria dignità. A tutti coloro che, invece, non si sentono coinvolti in prima persona, mandiamo l’invito a riflettere e aprire gli occhi, abbandonando pregiudizi e credenze che dovrebbero finalmente cadere.

Le iniziative che in questa giornata animeranno le città sono molte e parteciparvi può essere utile ed educativo.
A Milano, ad esempio, il presidente della Provincia, On. Guido Podestà, e l’assessore alle Pari opportunità, Cristina Stancari, parteciperanno alla fiaccolata promossa dall’Amministrazione sfilando da piazza San Babila sino a Palazzo Isimbardi, che, nell’occasione, verrà illuminato di rosa.

A seguire, nel cortile della sede della Provincia, Podestà e Stancari presenteranno ai milanesi i progetti, curati da Via Vivaio, legati alla promozione delle pari opportunità e commenteranno alcuni dati elaborati da un apposito Osservatorio costituito allo scopo di mettere in rete i centri d’ascolto del Milanese e di Milano.
All’evento parteciperanno le Jubilant gospel girls, con una serie di brani musicali del loro repertorio.

Per chi è appassionato di arte, oggi potrà approfittare dell’ingresso gratuito alla mostra di Artemisia Gentileschi e la Rassegna “Siamo Pari!” al Teatro Litta. Per l’occasione, il teatro offrirà al pubblico anche proiezioni gratuite che riguardano la condizione femminile nel mondo.
Per questa ricorrenza, l’esposizione Artemisia Gentileschi – Storia di una passione resterà aperta in via straordinaria fino alle 22:30, con ingresso gratuito per le donne dalle 18:30 alle 22:30 (ultimo ingresso entro le 21:30). Dalle 9:30 alle 18:30 tutti i visitatori (uomini e donne) pagheranno invece il biglietto (9 euro), ma lo faranno a fin di bene: l’incasso della giornata, infatti, sarà devoluto alla Fondazione Doppia Difesa, che offre sostegno, assistenza e tutela alle vittime di discriminazioni, abusi, violenze.

Anche il Sole 24Ore partecipa a questa giornata, con Bianca Balti madrina d’eccezione e le band Cats e Orange. Tra gli organizzatori della serata, che aprirà alle 22 presso la sede del giornale, anche Smileagain.fvg, che da anni si impegna ad aiutare le donne pakistane sfregiate dall’acido.

Le donne di Cgil, Cisl-Uil propongono invece una riflessione sui mutamenti intervenuti a seguito dell’approvazione della legge 442 del 5.8.1981, che aboliva la norma che prevedeva il delitto d’onore verso la coniuge adultera o comunque a “difesa dell’onore della famiglia”.
Dalle 12.00 alle 16.00 si potrà partecipare ed assistere agli interventi di esperte e rappresentanti di associazioni impegnate nel sociale e nelle istituzioni.

Partecipiamo numerose, per dire basta e per far valere i nostri diritti.

Vera Moretti