Di Enzo Mirigliani si sa che era, soprattutto, l’organizzatore di Miss Italia e lo si considerava tale anche se, nelle ultime edizioni, la manifestazione era curata interamente dalla figlia, Patrizia Mirigliani.

Le immagini che hanno accompagnato ieri i quotidiani nel dare l’annuncio della sua morte, sono tutte con le sue Miss sullo sfondo e lui sorridente in primo piano. Mai, dal 1959, anno in cui prese le redini della kermesse in eredità da Dino Villani, fino ad oggi, i suoi pensieri nei confronti delle sue ragazze della porta accanto sono stati diversi da quelli di un padre verso una figlia.

Di tutte si ricordava il nome e l’anno in cui avevano partecipato alla manifestazione, a cominciare dalla prima incoronata da lui, Marisa Jossa, nel 1959, della quale avrebbe poi festeggiato la figlia, Roberta Capua, vincitrice nel 1986.

I requisiti erano ferrei, e molti sono validi ancora oggi: semplicità, bellezza naturale, nessuna esperienza televisiva alle spalle, solidi principi. Oltre alle misure “canoniche” 90-60-90. Chi non si ricorda le immagini di repertorio con i giudici che, centimetro alla mano, passano a setaccio le belle partecipanti? Nessuna si poteva sottrarre, neppure quelle che poi sono diventate veri e propri miti: Sophia Loren, Silvana Mangano, Gina Lollobrigida, Lucia Bosè per citarne alcune, sono tutte passate da quella vetrina, sfilando in costume e sorriso come accade tuttora.

Nonostante alcune modifiche al regolamento, come l’abolizione delle misure da pin up, suggerita da Maurizio Costanzo nel 1990, o l’ammissione anche di mamme e ragazze di cittadinanza italiana ma di origine straniera (chi non si ricorda di Denny Mendez, vincitrice nel 1996?), anche l’ultima edizione aveva quel sapore retrò che ricordava il suo patron.

E mentre ci si chiedeva se avesse ancora senso una trasmissione televisiva come Miss Italia, proprio lui, l’organizzatore storico, viveva i suoi ultimi giorni di vita.

Un’esistenza piena, ed avventurosa, quella di Vincenzo, così all’anagrafe, Mirigliani, che, terzo di sei fratelli, si arruolò nell’esercito all’età di diciassette anni e vi rimase fino al 1952, dopodiché si sposò con Rosy Ragno dalla quale ebbe due figlie, Rosaria e Patrizia.

La bellezza e i concorsi ad essa legati sono da sempre stai al centro dei suoi interessi, e, oltre a Miss Italia, della quale si occupò dal 1957, ancora prima di diventarne organizzatore, molto famoso è stato La sartina d’Italia, protrattasi dal ’64 al ’70, una carovana in giro per dieci regioni, ogni sera uno spettacolo, con le ragazze impegnate nei teatri a confezionare abiti con la macchina per cucire davanti a famose sarte (Biki, Germana Marucelli, Wanda Roveda, Clara Centinaro). E poi, nel 1991, Miss Italia nel Mondo, ideato in ricordo del padre, emigrato negli Stati Uniti, dedicato alle ragazze di origini italiane residenti all’estero.

Molti, in onore degli anni passati a cercare la bellezza italiana anche nelle parti più recondite del Paese, lo considerano un vero talent scout e le “sue” ragazze, quelle che ogni anno si avvicendavano sul palcoscenico sperando di diventare “principesse per un giorno”, lo consideravano un divo. Non lo era solo per il grande carisma innato, ma anche, e soprattutto, per aver sempre portato avanti un concorso sano e rispettoso delle sue partecipanti.

E in questo, Miss Italia gli assomigliava davvero.

Vera Moretti