di Alessia CASIRAGHI

Woody Allen ed io ci siamo conosciuti nell’autunno del 1968 al Broadhurst Theatre, quando feci il mio provino per ‘Provaci ancora, Sam‘. Mi dava lui le battute. Durante le prove mi innamorai di Woody. Come non farlo? Ero già innamorata di lui ancora prima di conoscerlo…era il suo modo di fare che mi conquistò, la sua maniera di gesticolare, le mani, la tossetta, lo sguardo abbassato con modestia mentre faceva battute”.

Descrive così il suo primo incontro con il suo mentore e suo grande amore Diane Keaton, nella nuova autobiografia “Oggi come allora”, edito da Mondadori. Un ritratto in bianco e nero della sua carriera di attrice, che è si una biografia, ma a partire dal racconto del rapporto fra l’attrice e sua madre, Dorothy, e dai lunghissimi diari che la donna conservava. Diane si specchia in Dorothy e ripercorre le tappe principali della sua vita, la storia della sua famiglia, le battaglie femministe degli anni ’70, i mille personaggi che ha interpretato sul grande schermo, che l’hanno trasformata in una vera e propria icona a Hollywood e non solo.

“Tutte le esperienze culturali cui sono approdata hanno avuto come tramite Woody Allen, il mio ragazzo – racconta la Keaton. – Mi portava al cinema, a vedere Persona di Bergman o Il Fascino discreto della borghesia di Luis Bunuel”. Ma Woody Allen è solo il primo dei grandi amori dell’attrice: dopo di lui Al Pacino – che l’attrice ha di recente confessato avrebbe sposato – e Warren Beatty. “Ho conosciuto Al Pacino al bar dell’O’Neals, al Lincoln Center. Ci avevano detto di conoscerci prima del provino per Il Padrino. Ero nervosa. La prima cosa che ho notato di Al è stato il suo naso. Era lungo come un cetriolo. […] Ciò nonostante per i successivi 20 anni Al Pacino sarebbe rimasto il mio unico e ricorrente ‘uomo irraggiungibilie’ ”. E poi ancora l’ossessione per il peso, la dipendenza bulimica, soprattutto nei primi anni della carriera quando Diane si era trasferita a New York, la vertigine nel prendere l’aereo, piccole e grandi nevrosi di una donna che con il suo look un po’ mascolino – indimenticabile il suo guardaroba in Io e Annie – ha disegnato un’epoca, e non solo al cinema.