Fumare provoca il cancro, nuoce alla salute di chi sta intorno, svilisce il territorio interessato dalle colture intensive e inquina. Fumare una sigaretta normale, fumare una “slim”, fumare il mentolo. Negli ultimi anni sono state molte le battaglie ed i divieti volti ad esorcizzare la dipendenza da “bionda”. Un libro come “E’ facile smettere di fumare se sai come farlo” è diventato un caso editoriale ma nemmeno l’aumento del costo dei pacchetti ha diminuito il numero dei fumatori nel nostro Paese. Giusto di recente la sigaretta elettronica, la cosiddetta E-Cig, è riuscita ad allontanare qualche afficionado del tabacco.

A febbraio 2013, Claudia Astarita di Panorama.it scriveva che “400mila italiani si siano già convertiti al nuovo modello “a vapore”” e che un altro milione e mezzo di tabagisti a breve sarebbe stato conquistato dall’e-cig. Tutti contenti, i salutisti ed i loro sostenitori?

Certo che no: le polemiche nel mondo delle multinazionali del tabacco non hanno tardato ad arrivare, così come la commissione ENVI (Ambiente, sanità pubblica e sicurezza alimentare) ha voluto dire la sua.

E’ accaduto ieri, nell’ambito della proposta di revisione della direttiva sui prodotti del tabacco in esame al Parlamento Europeo, che ha votato non solo per l’eliminazione dal mercato delle slim, leggere, aromatizzate e dei formati da 10 ma ha anche stabilito la vendita di pacchetti di sigarette coperti al 75% da immagini terrificanti ed ottenuto la vendita delle sigarette elettroniche solo in farmacia. Questo cosa comporterà?

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