In Italia sono 622 mila le aziende registrate gestite da imprenditori stranieri fra imprese individuali (54,8%), società di capitali (18,7%) e società di persone (22,4%). A rivelarlo è un’indagine condotta dalla Fondazione Moressa svolta sui dati degli elenchi delle Camere di Commercio di tutta Italia e che fanno riferimento ad imprenditori (socio, titolare, amministratore) nati in un paese estero.

La ricerca è stata svolta analizzando tanto l’imprenditoria che ha un “capo” in versione maschile quanto lo stato della imprenditoria femminile straniera nel nostro Paese.  I dati hanno rilevato infatti che, solo nel terzo trimestre del periodo 2005-2009, le imprese gestite da stranieri sono aumentate del 28,5%, mentre sono diminuite del 2,1% quelle gestite da italiani. In riferimento al terzo trimestre 2010, poi, l’analista ha rilevato una crescita delle imprese gestite da stranieri del 4,6% rispetto allo scorso anno, mentre gli imprenditori italiani sono diminuiti dello 0,3%. Ma molto interessante è il dato sul fenomeno della imprenditoria in rosa.

Quella straniera ha raggiunto il 27% di crescita nel periodo 2005-2009, nel settore sanitario e in quello dell’assistenza sociale, così come le imprese sono ubicate principalmente nella parte centro-meridionale del nostro paese. I settori maggiormente interessati dal fenomeno dell’imprenditoria straniera sono: commercio (29,5%), edilizia (22,2 %), alloggi e ristorazioni (8,6%), Gli imprenditori stranieri provengono principalmente dal Marocco, Romania e Cina.

Se ci è possibile condividere una riflessione su questi dati, si può dire che il nostro Paese sta dimostrando una vera apertura verso la buona produttività di chi, proveniente da qualsiasi nazione e di qualunque genere, abbia a cuore la crescita dell’economia del nostro Paese. L’indagine condotta dalla Fondazione Moressa, allora, ci fa ben sperare e si dimostra positiva così come roseo è ogni altro indizio di un avanzamento della posizione femminile nel settore dell’imprenditoria, anche se straniera: insomma, va bene, basta che sia nel segno della legalità, non vi sembra?

Paola Perfetti