Non ce l’ha fatta Giuseppina Di Fraia, la 52enne aggredita l’11 febbraio dal marito che prima l’ha investita e poi le ha dato fuoco.

Un’agonia durata tre giorni. Nemmeno il ricovero nel reparto grandi ustionati dell’ospedale Cardarelli di Napoli ha potuto salvarle la vita, vittima di un’inspiegabile violenza che le aveva procurato gravissime lesioni interne oltre ad ustioni su quasi il 50% del corpo.

Ancora una volta l’autore di cotanta aggressività è il marito: Vincenzo Carnevale, 51 anni, già noto alle forze dell’ordine per qualche precedente legato al contrabbando, immediatamente sottoposto a fermo da parte dei Carabinieri con l’accusa di tentato omicidio.

Giuseppina Di Fraia prestava servizio come colf. Si stava recando sul posto di lavoro l’11 febbraio scorso quando il marito, in pieno giorno, in via Vicinale Monti, l’ha prima inseguita e poi investita. Ad alcuni passanti che avevano assistito alla scena l’uomo ha dichiarato che non era sua intenzione investirla, bensì voleva solo parlarle. Ma la violenza non si è esaurita qui. Invece di condurla al più vicino nosocomio, Carnevale ha percorso qualche metro, fatto scendere la donna dall’auto tirandola per i capelli per poi cospargerla di benzina e darle fuoco.

Messo alle strette, alle forze dell’ordine l’uomo non ha dato spiegazione del proprio gesto attribuendolo a un “improvviso raptus di violenza”. Eppure, non era la prima volta che Vincenzo Carnevale si mostrava aggressivo nei confronti della moglie che non ha comunque mai trovato la forza di denunciare.

Giulia DONDONI