Dopo le ultime rivelazioni sul giallo di Emanuela Orlandi, abbiamo fatto il punto insieme alla Dottoressa Roberta Bruzzone.

Siamo finalmente giunti ad una svolta finale? Ci sarebbe davvero da augurarselo dopo quasi 30 anni dalla misteriosa scomparsa di Emanuela Orlandi.

30 anni di strazio indicibile per la sua famiglia. 30 anni di depistaggi, bugie, sciacallaggi vari, truffatori e segreti inconfessabili. 30 anni senza uno straccio di pista investigativa affidabile. 30 anni di silenzio da parte del Vaticano in particolare, che ora di risposte dovrebbe cominciare a darne qualcuna…a partire dalle fatidiche (e ormai sistematiche) domande: chi è sepolto nella basilica di Sant’Apollinare??? C’e’ davvero (solo) ciò che resta della salma di De Pedis, indimenticato boss della banda della Magliana all’epoca della “Roma a mano armata”??? O c’è anche dell’altro?? Che cosa nasconde quella basilica nel cuore di Roma?
Sono anni che la famiglia Orlandi (e non solo) cerca disperatamente di ottenere delle risposte su questi punti. Senza se e senza ma. Purtroppo invano.

Qualche giorno fa il ministro dell’Interno Annamaria Cancellieri, in seguito a un’interrogazione parlamentare di Walter Veltroni, ha infatti annunciato che saranno disposti ulteriori accertamenti sulla sepoltura di Enrico De Pedis nella basilica di Sant’Apollinare.

De Pedis, morto ammazzato nel 1990, è stato uno degli esponenti di spicco della Banda Della Magliana, l’organizzazione criminale romana che con ogni probabilità ha avuto un ruolo chiave nel rapimento della Orlandi, almeno a quanto dice l’ex donna del boss, Sabrina Minardi, le cui sconvolgenti rivelazioni sono contenute (oltre che negli atti in Procura a Roma) anche nel libro dell’ottima Raffaella Notariale (“Segreto criminale”, 2011).

Se ha ragione la Minardi, allora la telefonata anonima giunta alla redazione del programma “Chi l’ha visto” nel 2005 ha ancor più dell’inquietante. L’anonimo telefonista infatti aveva messo in relazione la scomparsa della 15enne cittadina vaticana con quella misteriosa sepoltura alla basilica di Sant’Apollinare. Interrogato sul punto il reggente della basilica sostiene che De Pedis sia lì perché in vita è stato un “grande benefattore”…quanto a dispensare morti ammazzati non abbiamo dubbi che sia stato piuttosto generoso…ma non credo che per tali “gesta” uno si possa aspettare di fare il proprio ingresso trionfale nel “regno dei cieli”, lasciando per giunta i propri “amabili resti” tumulati in una delle più belle ed apprezzate basiliche romane…

No, decisamente qualcosa non torna, non credete???
Ciò che risulta alquanto sconcertante e’ che NESSUNO, fino ad oggi almeno, ha fornito una giustificazione attendibile per quella scomoda sepoltura.

Nel frattempo in questi anni Sabrina Minardi, ex compagna di De Pedis, ha fatto importanti dichiarazioniconfermando che a rapire Emanuela Orlandi sarebbe stato proprio il boss della Banda Della Magliana,evidentemente molto legato agli ambienti vaticani.

De Pedis quindi “braccio armato” al soldo di chi, in ambienti vaticani, aveva scomodi segreti da far sparire per sempre???

Certo, alla luce di questi 30 anni di menzogne e silenzio colpevole c’è davvero da chiederselo…

Forse aprendo la sua tomba, a distanza di 22 anni dalla sua morte e di, ormai, 29 anni dalla scomparsa di Manuela, si potrebbe ancora intravedere uno spiraglio di verità: sempre che anche quest’ultima abbia trovato “degna ed inaccessibile sepoltura” all’interno di qualche polverosa cripta destinata all’oblio proprio come Emanuela, scomparsa quel 22 giugno 1983, dopo essere uscita dalla scuola di musica, senza lasciare traccia.

Roberta Bruzzone