Nonostante le donne siano sempre più “in carriera” e riescano, anche se lentamente, ad insinuarsi in ambiti fino a pochi anni fa preclusi, persiste un dilemma che, a dire il vero, vorremmo che finisse.

Invece di lodare, o criticare se necessario, le doti professionali delle donne lavoratrici, la questione si sposta su qualcosa che, oltre che frivolo, appare irritante. E ci sono anche gli scienziati a dare manforte a questa teoria!

Il problema riguarda l’abbigliamento da tenere in ufficio, perché, a quanto pare, una donna che indossa una gonna viene considerata di maggior successo rispetto ad una collega in pantaloni.

A dimostrazione di ciò, ci sono i risultati resi noti dalla professoressa Karen Pine, che ha condotto la ricerca presso il dipartimento di psicologia dell’Università di Hertfordshire. Dopo aver sondato le percezioni di 306 volontari, cui è stato chiesto di valutare lo status della personalità dopo aver visto delle immagini di donne diversamente vestite, i dati emersi non lasciavano dubbi: alcuni tipi di abbigliamento erano associati al concetto di successo, e tra questi il tailleur classico ha trionfato.

Niente abiti maschili, dunque, per sembrare più professionali e niente rinuncia della propria femminilità, anche perché, a quanto pare, le “donne con le gonne” sono anche pagate di più.

Ma come interpretare i risultati di questo studio? Si tratterà di una mera questione di moda, visto che il tailleur pantalone, dopo essere stato in auge per anni, ora non sembra riscuotere più tanti consensi, o si tratta di un fenomeno di costume, perché l’occhio (dei colleghi maschi) vuole la sua parte?

I sociologi ritengono che entrambe le motivazioni siano valide, perché moda e cultura sono sempre andate di pari passo, e per questo, a seconda dei decenni in cui si vive, e lavora, modificano il gusto e il comportamento delle persone che agiscono in quel determinato ambiente.

Vediamola, però, come una notizia positiva: dopo aver cercato di mascherare per anni la nostra femminilità, pensando che potesse influenzare il giudizio altrui o non permetterci di affermarci per le nostre doti lavorative, ora possiamo scegliere più liberamente cosa indossare prima di andare in ufficio.

Sperando, però, di non dover più essere al centro di futili dilemmi: gonna o pantalone, poco importa.

Vera Moretti