Ci siamo sentite dire, piuttosto spesso, che i sentimenti non fanno male. E più volte abbiamo sbuffato, pensando che non era possibile, perché quel mal d’amore, quella tristezza profonda o quel dolore così forte in realtà ci stavano davvero distruggendo.

Eppure, dal fronte medico arrivavano secche smentite… fino ad oggi. Proprio in questi giorni è stato infatti dimostrato che i sentimenti possono influire sulla salute, anche più di quanto si possa pensare.

Difatti, così come la felicità per qualcosa ci illumina le giornate, portandoci a sorridere e a essere sereni con gran facilità, i sentimenti negativi intaccano il nostro umore e possono provocare anche danni fisici. Questa verifica ci giunge dalla Concordia University di Montreal, e a spiegare il tutto è il professor Carsten Wrosch, psicologo e membro del Centre for Research in Human Development.

L’equipe del professor Wrosch si è occupata di studiare soggetti che hanno convissuto a lungo con sentimenti negativi, quali amarezza, tristezza e rimpianto, ma la vera scoperta è giunta quando gli esperti coinvolti si sono concentrati su soggetti ricchi di rabbia, odio e rancore: su queste persone, sottoposte a più analisi, sono state infatti riscontrate diversi tipi di malesseri fisici: da danni al metabolismo a disfunzioni di alcuni organi, fino alla seppur minima riduzione delle difese immunitarie, che logicamente portano o espongono i soggetti in questione a stati di malattia.

Questo significa che rabbia e rancore non rientrano più a tutti gli effetti nel solo ambito di sentimenti, visto l’impatto sull’uomo, e da qui nasce la diatriba: rendere o non rendere queste due emozioni delle vere malattie?  I ricercatori canadesi optano per il no, ma Michael Linden, da Berlino, risponde che rabbia e rancore sono veri e propri disturbi medici, causanti spesso malesseri non indifferenti. La comunità scientifica dunque si divide, ma la “cura” è riconosciuta: concentrarsi su altri obiettivi e lasciare che il rancore si incanali in opere dove i soggetti hanno successo.

Malattia o no, dunque, c’è una soluzione: se il rancore vi assilla impegnatevi in qualcosa in cui sapete di riuscire. E di sicuro, eviterete guai.

Caterina Damiano