“Se diagnosticato in uno stadio precoce, il tumore dell’endometrio può essere curato con successo con un approccio chirurgico”: lo conferma il professor Augusto Ferrari, oggi presidente onorario della SICHIG da lui fondata nel 1989.

La sua affermazione é parte dell’intervento che il professore ha avuto durante l’ incontro promosso dalla Società italiana di chirurgia ginecologica con il supporto di colleghi della Mayo Clinic del Minnesota in occasone del SIGO, Congresso della Società italiana di ginecologia e ostetricia, svoltosi pochi giorni fa a Milano.

La sessione, dedicata ai tumori all’utero, ha visto il susseguirsi dei pareri degli esperi che hanno annotato le cause principali dell’insorgere di questo disturbo tipico dell’età post-menopausale (più del 90 per cento dei casi) : le ragioni di questo male sono legate principalmente all’invecchiamento della popolazione e ai suoi stili di vita, come il sovrappeso e la vita sedentaria.

Perché quindi interevenire chirurgicamente? Perché “la scelta chirurgica si basa sulla considerazione che la maggior parte di questi tumori è confinata al corpo uterino e che l’intervento può essere di per sé sufficiente a curare la malattia. Negli ultimi anni oltretutto sono stati fatti molti progressi e oggi chirurghi esperti sono in grado di eseguire interventi non demolitivi che, soprattutto nel caso di pazienti ancora in età fertile, permettono di affrontare la malattia conservando la fertilità della donna” – ha detto il professor Luigi Frigerio, presidente della Società italiana di Chirurgia Ginecologica (SICHIG), il quale ha poi continuato: “Per aumentare le possibilità di successo delle cure chirurgiche – conclude Frigerio – è però fondamentale che le donne con tumori del corpo dell’utero vengano curate da mani esperte. Oggi la chirurgia dei tumori ginecologici rischia di finire nel “calderone” della chirurgia generale aumentando così il rischio che le pazienti non vengano sottoposte a trattamenti ottimali con evidenti ricadute negative sulle possibilità di guarigione e di sopravvivenza. La nostra società, che proprio in questi giorni è stata trasformata in una Onlus, si batterà per far capire a tutti l’importanza di una chirurgia specialistica nel delicato settore dei tumori ginecologici”.

Diagnose precoce, tecniche più affinate, e voglia di farcela insieme alla chirurgia. La voglia di vivere, serene, in rosa.

Paola Perfetti