Il viagra, la famosa pillola blu, non è più solo una “cosa da uomini”. Il farmaco sviluppato dalla compagnia farmaceutica Pfizer ora può interessare anche il gentil sesso. Par condicio, direte voi. E invece no, perché un sistema “maschilista” di ricerca blocca gli studi in merito.

A dichiarare ciò è la dottoressa Chiara Simonelli, psicologa, sessuologa e professoressa all’Università La Sapienza, nonchè presidente della Federazione Europea di Sessuologia.

Come è noto a tutti il viagra serve a sopperire a una disfunzione sessuale nel momento in cui si accende il desidero. Se per gli uomini il successo è assicurato, per le donne la situazione è un po’ diversa, e purtroppo non è dato sapere il perché.

Il principio base del viagra femminile è la flibanserina, una molecola vasodilatatrice che, attraverso un flusso maggiore di sangue alle pelvi, fa aumentare l’eccitazione.

Nonostante gli studi abbiano dato esiti positivi, la ricerca si è fermata a causa della mancata sperimentazione del farmaco di alcune case farmaceutiche. La colpa, se così si può dire, è della U.S. Food and Drug Administration, FDA, che in seguito ad alcune sperimentazioni ha deciso di sospendere la vendita del farmaco.

Stando alle dichiarazioni della Dott.sa Simonelli, la causa è da attribuire a “una società maschiocentrica, dove la medicina è maschiocentrica, anche perché la maggior parte dei ricercatori sono uomini. Si spiega così anche il ritardo della ricerca sul viagra femminile rispetto a quello maschile”, che potrebbe curare un problema tanto maschile quanto femminile.

Sicuramente, un ottimo rimedio non medico resta quello della terapia di coppia, dove l’aiuto di uno psicologo o di un sessuologo può notevolmente aiutare chi, avendo un problema fisico, rigetta questo sulla propria mente che molte volte si blocca.

E poi è risaputo che mente e corpo vanno a braccetto. Speriamo solo che la ricerca continui…

Giulia Dondoni