A quanto pare, tra gli attori dello Star System Hollywoodiano, avere figli è molto di moda.

Se si pensa a quante coppie, ma anche quanti single negli ultimi anni sono ricorsi all’adozione, più o meno lecita (ricordiamo il caso di Madonna e il bimbo adottato in Malawi), e a quanto questi bimbi vengono esibiti durante serate di gala o prime cinematografiche, ci si convince che chi non ha figli è decisamente “out”.

Che poi si dovrebbe ricordare a questi genitori che i figli non sono trofei da esibire, è tutto un altro discorso, ovvio!

Ma se, fino a poco fa, adottare un bimbo era considerato “l’ultimo grido”, oggi si ricorre spesso ad una madre “surrogata”, una donna che “presta” il suo utero per farci crescere il figlio di qualcun altro.

Inizialmente si pensava che, chi scegliesse questa opzione, fosse omosessuale e non avesse la possibilità di avere un figlio naturale. L’ultimo esempio è quello di Elton John e il suo compagno, David Furnish, diventati da poco genitori di Zachary, nato, appunto, da un “utero in affitto”.

Prima di lui, però, anche la coppia etero Matthew Broderick e Sarah Jessica Parker erano diventati genitori di una coppia di gemelle in questo modo, nonostante lei avesse partorito, qualche anno prima, un bambino che ora ha sei anni. E se non è al passo con i tempi lei, la famosa icona di “Sex and the city”…

E in questi giorni, ecco la notizia che Nicole Kidman e il marito Keith Urban sono diventati genitori orgogliosi non solo della primogenita, Sunday Rose, ma anche della nuova arrivata Faith Margaret, nata il 28 dicembre scorso.
Non vi eravate accorti della “dolce attesa” della Kidman? Ovvio, la pancia non era sua ma, ancora una volta, di una madre surrogata.

Chissà se questa moda dilagherà anche in Italia? Qualcosa di particolare sta succedendo, se si pensa alla maternità di Gianna Nannini in non più tenera età, o a quella coppia recentemente smascherata che aveva pagato per avere un bimbo.

Cosa c’è che non va in questi eventi? Prima di tutto, si ha l’impressione che i figli siano considerati uno sfizio da togliersi, qualcosa da ottenere a tutti i costi. Una volta si diceva che in amore e in guerra tutto è lecito e a quanto pare questo motto è stato preso alla lettera e ampliato!

No, non è tutto lecito, ma forse alcune categorie si sentono esenti da quelli che si definirebbero i confini etici entro cui rimanere. Il successo e la ricchezza fanno sentire onnipotenti e fanno anche pensare che qualsiasi atteggiamento “eccentrico” possa essere sopportato, se non addirittura approvato e copiato da altri.

Non stiamo parlando di coppie che non riescono ad avere figli, perché, in questo caso, il discorso è ampio e complesso, ma di chi, pur potendo, sceglie un’altra strada, che sembrerebbe avversa e impervia alla maggior parte di noi. Ma si tratta di personaggi famosi, amati e conosciuti in tutto il mondo. Non credo abbiano avuto difficoltà a trovare una donna disposta a prestare il suo utero, e non solo per la possibilità di godere di un po’ di celebrità, ma anche per l’occasione, più unica che rara, di guadagnare molto denaro.

Quindi, è tutta una questione di soldi? Sembra di sì perché quanti di noi potrebbero permettersela, una madre surrogata? Una che ingrassi per noi, partorisca per noi, debba fare le rinunce che, altrimenti, dovremmo fare noi?
E’ questo il ragionamento sbagliato che sta alla base di queste nascite bizzarre. E’ davvero un cammino fatto di sole rinunce, quello della gravidanza? Ed è così terribile assistere al proprio corpo che cambia? Magari le signore di cui sopra non potevano permettersela, una gravidanza, perché oberate dai loro impegni di lavoro e mostrare la pancia non sarebbe stato possibile.

Una donna “normale”, con un lavoro “normale”, se non potesse permettersi nel presente di avere un figlio, posticiperebbe, a malincuore forse, un’eventuale gravidanza, ma poi se la godrebbe e sarebbe fiera del suo pancione. Una donna normale farebbe i salti mortali per garantire a suo figlio quel poco di benessere, ricominciando a lavorare quasi subito e senza la possibilità di portarsi il bimbo in ufficio. Una donna normale potrebbe spiegare a suo figlio, una volta cresciuto, che averlo tenuto nel suo grembo è stata un’esperienza unica e gratificante.
Una donna normale che, non potendo avere figli, ha deciso di adottare, spiegherebbe al suo, di figlio, che ne è valsa la pena, di aspettare anni, per poi finalmente diventare la sua mamma.
E sono queste le cose che rendono la maternità degna di questo nome.

Vera Moretti