di Paola PERFETTI

La green economy spopola a Parigi. Bien sure! Avete presente la fiera della eco sostenibilità, quella in corso proprio in questi giorni sotto il cielo della Tour Eiffel? Bene, a voler essere precisi precisi, la Ville Lumiere – proprio di recente – ha fatto notizia per la sua “quotazione” al numero 31 di Rue de l’Université. Per che cosa? Per l’inaugurazione del boutique monomarca Arcade: qui Violeta Nevenova, designer bulgara classe 1976, ha presentato la sua nuova collezione di eco-borse Arcade/Atelier.

Noi di TheWoman lo sappiamo: probabilmente non esiste cosa più chic dello sfoggiare con nonchalance un accessorio esclusivo, sconosciuto alle grandi masse, per giunta rispettoso dell’ambiente.

Le borse Arcade/Atelier si discostano dalla tradizionale natura di accessorio per trasformarsi in veri e propri protagonisti del look di chi li indossa” – spiegano dalla maison, e dunque, via alla sensualità della ciniglia brasiliana; via alla purezza del lino; via all’uso del cotone sardo.

Il risultato? Una linea di handbag e secchielli che sembrano essere stati partoriti da  una cultura grunge o neo-punk molto anni ’80,  eppure completamente realizzata a mano, altamente artigianale. Una collezione nella quale prodotti e filati assecondano la sostenibilità sociale. Il tutto all’insegna della modernità delle line e con creazioni al 100% fatte a mano.

E non solo.

Facendo un pratico e velocissimo giro del mondo, Violeta Nevenova + ARCADE + Atelier propongono una serie di prodotti dalla qualità e dalla personalità vibranti; capaci di creare forme attualissimi ma comunque senza tempo.

E’ un po’ quello humor misto a savoir faire che ci avevano raccontato poco tempo anche Daria Reina e Andrea Ferolla di Chez Dédé.

Alla boutique Arcade, fino a qualche settimana fa, tutto questo humus di creatività si è tradotto in un indirizzo dello shopping in cui godere di incontri, presentazioni, allestimenti. In un’immagine sola: Rue de l’Université come una fucina di stimoli creativi, ma pur sempre ecosostenibili.

Rimane solo una domanda aperta: saranno da sfoggiare in spiaggia nei migliori lidi d’Italia, oppure sarà meglio giocare a fare un po’ le snob lungo i boulevard “de-la-cité”?! Aurevoir