Borse da spiaggia, borse da città. Borse che evocano la voglia di viaggi tutte all’insegna di un lifestyle chic italo-francese, un nuovo concetto di lusso da vivere 24 ore su 24 secondo una visione “dédéiste”. Perché il brand è al 100%…. Chez Dédé.

Il nome? Viene dall’acronimo-vezzeggiativo dei suoi ideatori, gli art director Andrea Ferolla e Daria Reina dell’omonimo studio di comunicazione romano. Per intenderci, ci sono anche loro fra i creatori del logo delle celebrazioni per i 150 Anni della Storia d’Italia.

Di anni, però, Chez Dédé ne ha appena otto. O almeno, sono trascorsi otto anni dacché i coniugi della creatività – nomi accreditati nel settore della grafica e della comunicazione – hanno cominciato a mettere a punto la prima serie spontanea di oggetti autoriali ribattezzati amorevolmente “Chez Dédé”.

All’inizio si trattava di cadeau, di piccole edizioni speciali, “una sorta di alter ego creativo di una casa di produzione immaginaria che realizzava cose fuori dalle righe rispetto a quello che facevamo come agenzia di comunicazione, da proporre a Natale o in qualche occasione di un particolare evento del nostro studio. Allora desideravamo omaggiare i nostri ospiti creando un gadget o una piccola edizione speciale”– mi spiega al telefono Daria Reina. 

Da lì, al prestigioso premio internazionale “Typography Excellence Award” assegnato dal Type Directors Club di New York per la piccole edizioni tipografiche quali “La Liste du Parfait Voyageur” (2011) e il successo a Pitti Uomo 2012… beh, il passo è stato breve.

E come perfetti viaggiatori nel mondo, nel lusso, nella creatività, la loro proposta non poteva che trovare il suo cuore pulsante nella serie di borse e di accessori luxury per Lei e per Lui.

Borse, trousses, foulard, bracciali, oggetti legati al tema del viaggio e ispirati alle regole semplici dello chic décontracté che si traducono nella collezione “A la Plage” ispirata alla vita di spiaggia con le Grand Sac e le Trousse Nécessaire de Plage, le borse Passepartout e le sciarpe ad anello, il moodbook “The Necessary Superfluous”.

Abbiamo anche delle borse più piccole, le Passepartout, che sono porta computer. Sono vissute anche in modo molto maschile ma perfette per le donne che non hanno bisogno di una borsa troppo femminile vista la loro allure sportiva. Fra le nostre proposte ci sono anche bracciali: stiamo creando una dall’allure CHE NON CI SI PRENDE TROPPO SUL SERIO e destinata a chi vuole indossare un pezzo originale “e sicuramente fatto in Italia””.

Tutto all’insegna di una Vision Dédéiste – aggiungo io-, secondo un modo happy chic di intendere la vita. Una percezione della realtà come senza tempo, sofisticata, adatta a tutte le stagioni.

Dalla forte personalità ma dalla difficile reperibilità: e qui sta il vero punto forte della collezione.

Sì perché…: la perfezione delle forme, l’altissima ricerca dei materiali, la completa originalità dello stile e la precisa manifattura per edizioni limitate nell’ordine di 200 pezzi a capo rappresentano un non “scendere a compromessi con la qualità, che per noi diventa una necessità di collocare C.D. al livello del prezzo che deve avere” e solo in punti vendita selezionatissimi (uno francese e uno romano, da Campomarzio 70, ndr)”.

Insomma, Daria Reina ha le idee molto chiare su dove andrà, penna in mano, con il marito.

Paola PERFETTI