Di classifiche sul tema, che puntualmente scatenano accesi dibattiti tra gli esperti, danno il via a querelle tra gli esperti di social media e soprattutto accendono l’animo dei detrattori senza freni e dei fan senza contegno, ne esistono a migliaia. Esistono più fashion blogger che giornalisti di moda, e ne sorgono tutti i giorni, ma solo pochi sono quelli che effettivamente hanno un seguito reale e un peso che legittimi l’etichetta di influencer.

L’ultima classifica sui 99 (la centesima si sarà strappata le extension dai capelli per l’esclusione?) blog di moda e beauty più influenti al mondo comprende tre italiane. Al nono  posto si trova Chiara Ferragni con il suo TheBlondeSalad.com che, dall’alto dei suoi oltre 1milione e 800 mila followers su instagram, tiene ben distaccate le altre italiane da top 99. Chiamarla fashion blogger sarebbe in fondo riduttivo, o comunque è un etichetta insufficiente per definire il fenomeno incarnato dalla bionda ragazza dalle (costose) valigie sempre in mano, da una parte all’altra dle mondo, per uno shooting con una grande catena di abbigliamento internazionale o per un cocktail in una boutique del lusso, a suo agio al Festival di Coachella come al Festival di Cannes. E che appassiona i suoi fan tanto con le borse firmate, quanto con le sue personali vicende sentimentali.

Al 69° posto c’è il sito di Anna Dello Russo, l’editor at large di Vogue Japan, la cui influenza nella moda ovviamente esula dal blog in cui raccoglie tra cornici dorate il meglio di ogni stagione. Carriera ventennale, tra le “moschettiere” del mondo Vogue, amatissima dagli stilisti, come dagli studenti di moda, è inevitabile che anche il suo blog finisse per risultare tra i più influenti.

In classifica anche Alessia Marcuzzi che dopo i successi televisivi si gode anche quelli sul web: il suo Lapinella.com è nato con l’idea di creare una nuova forma di interazione con i fan e in poco più di un anno si è conquistato la posizione n° 82. Un successo al 100% naturale: sul blog, infatti, Alessia Marcuzzi dichiara di non utilizzare photoshop.

ANDREA Vigneri