Cividini si dimostra ancora una volta sensibile al futuro dell’Africa e, dopo la prima edizione di Fashion for Africa che ha portato alla costruzione di una sartoria in Senegal, ecco un altro nobile progetto.

Questa volta, ad essere stati coinvolti, sono gli studenti della Scuola di Design del Politecnico di Milano del corso di laurea in Design della Moda. Il loro compito consisteva nel realizzare una borsa e, a quanto pare, la creatività ha prodotto ottimi frutti.

Dall’utilizzo di materiali pregiati e lavorazioni all’avanguardia, come il taglio laser per i pellami, è nata una borsa che sarà presentata, e venduta, in quattro esemplari presso la boutique La Tenda di Via Solferino a Milano dal 19 novembre al 17 dicembre e all’asta su eBay dal 9 al 23 dicembre.

Ovviamente, il ricavato sarà devoluto in beneficienza, e nello specifico a “D come sviluppo. Il futuro della Sierra Leone è donna”, progetto della ong Coopi a favore del diritto di proprietà ed alfabetizzazione delle donne in Senegal, nei distretti di Kono, Kailahun, Koinadugu e Western Area.

Ma com’è fatta questa borsa così speciale? Ideata da Mara Boscaro, è stata realizzata con strisce di vacchetta tagliate a laser e assemblate, parallele tra di loro, su un guscio di morbida nappa con doppie cuciture ad andamento verticale che attraversano da cima a fondo i quadranti e i fianchi. La forma è quella di un secchiello allungato con una tracolla funzionale e comoda da regolare con una fibbia.

Piero Cividini parteciperà inoltre a “Bags for Africa“, progetto di Coopi patrocinato da Camera Nazionale della Moda al quale parteciperanno diverse maison per la realizzazione di un pezzo unico che sarà battuto all’asta di beneficienza organizzata a Milano il 14 novembre da Christie’s a Palazzo Visconti. Anche in questo caso l’intero ricavato derivato dalla vendita delle borse verrà devoluto a sostegno del progetto “D come sviluppo“.

La borsa, presente in un unico esemplare, è stata ideata da Irene Lionetti, realizzata in pelle d’agnello scamosciata e trattata in modo da trattenere e memorizzare i segni lasciati dalla manualità dell’artigiano che l’ha cucita in ogni fase della lavorazione, in modo da conferirle quell’aspetto “vissuto” molto chic. Si tratta di una shopping bag caratterizzata dal manico a torchon, capiente come una shop bag deve essere ma molto elegante ed unica.

Tutto ciò a sostegno di 2.500 donne analfabete o semi-analfabete vittime di violazioni del diritto di proprietà.

Piero Cividini si è detto entusiasta di partecipare a questo progetto, sostenendo che “la moda e’ un volano incredibile e rappresenta una risorsa per il futuro: coniugare la sua valenza sociale con il patrimonio culturale dei giovani talenti del futuro mi e’ sembrata un’opportunità irrinunciabile”.

Vera Moretti