Il momento più atteso dalle donne di tutto il mondo è arrivato: i saldi di stagione. Si inizia oggi in Campania e Basilicata, mentre nel resto delle grandi città da Milano a Palermo partiranno sabato 4, inaugurando così un fine settimana di shopping. Fa eccezione la Sardegna dove, a causa dell’alluvione, è stata data ai negozianti la possibilità di anticiparli al 6 dicembre scorso con una durata massima di 60 giorni.

Dopo un anno davvero tragico per i commercianti (sono state 1000 al giorno le chiusure dei negozi nel 2013), si ripongono nel saldi molte speranze. La Confcommercio stima che il volume d’affari complessivo sarà di 5,4 miliardi con una spesa media di 148 euro a testa.

In tempi di consumi contratti occorre, più che mai, prestare attenzione alle fregature che si nascondono dietro le grandi scritte “Saldi” sulle vetrine (generalmente ripetute in ogni lingua possibile) e le etichette. Per non sbagliare basta seguire poche semplici regole di buonsenso:

1) comparate i prezzi: accade spesso che il prezzo originario di un articolo sia maggiorato per rendere più allettante lo sconto. Ma il vostro oggetto dei desideri è stato in vetrina per mesi interi, assicuratevi che sull’etichetta il prezzo da scontare sia il medesimo che fino al giorno prima vi aveva fatto desistere dall’acquisto;

2) diffidate delle percentuali troppo alte: da una parte la confusione nei negozi e dall’altra la febbre dell’acquisto compulsivo potrebbero alterare la vostra lucidità di compratori responsabili. I saldi sono l’occasione in cui tutti i negozi, compresi i retailer del lusso, potrebbero recuperare dai magazzini merce vecchia o fallata sperando che una percentuale di sconto alta offuschi la vostra attenzione;

3) rivendicate i vostri diritti: i saldi sono un’occasione per voi quanto per i commercianti, nonostante questi cerchino spesso di farvi sentire i beneficiari di un favore. Accade spesso che, confidando su un un condizionamento mentale, i commercianti ne approfittino per non riconoscere i diritti sacrosanti del consumatore. Sappiate quindi che, contrariamente a quanto recitano spesso cartelli: 1) potete provare i capi (ad eccezione della biancheria intima); 2) la merce in saldo può essere cambiata se difettosa, occorre che conserviate lo scontrino.

A. V.