Guardando certe scarpe, che fanno “bella” mostra di sé in certe boutique del centro e che ora stanno tristemente spopolando nei negozi di alcune catene low cost, viene da chiedersi perché. Perché, certe volte, la moda piuttosto che fare diventare più belle e valorizzare le donne vuole imbruttirle ad ogni costo? Qualcuno potrebbe argomentare che dietro taluni abiti da suore e scarpe ortopediche si nasconda la volontà da parte di alcuni stilisti di mettere un freno a certa moda ostentata, da “veline” (come qualcuno l’ha più volte definita), per mettere in risalto la personalità di ogni donna.

L’idea è fuori da ogni dubbio molto nobile, il risultato, ahinoi, è spesso davvero terribile. Perché va benissimo smettere con l’idea di donna oggetto, contro cui si è combattuto e si combatte, ma non va altrettanto bene divulgare l’immagine di una donna mortificata. Bisognerebbe semplicemente evitare di cadere nel cliché di femminilità urlata e valorizzare quello che di buono madre natura ha donato a ciascuna. Per questo motivo diciamo no, con forza e vigore, alle scarpe ortopediche realizzate da Miuccia Prada, da cui ha preso poi ispirazione Zara per realizzare i suoi sandali ortopedici modello Birkenstock.

L’approdo nella catena low cost di queste scarpe è, se possibile, ancora più grave dell’arrivo nelle lussuose boutique di Prada, perché se non tutti possono permettersi l’acquisto di un paio di sandali da 400 euro, molti invece possono, invece, permettersi l’acquisto di sandali a 69,95 euro. Vogliamo solo augurarci che la tendenza non abbia la meglio sul buongusto. O sul buon senso. Anche perché ci bastano già i turisti tedeschi, con calzini bianchi che spuntano dai sandali francescani, in giro per le metropoli del nostro Belpaese.

 

Pinella PETRONIO