Di quante cose deve essere fatta un’idea perché diventi esclusiva? Poche, a quanto pare: l’importante è che siano ingredienti fatti per bene, con passione e con un obiettivo.
Basta avere un “concept“. Basta essere un “UN1CO“. Il successo, poi, sarà il pubblico a decretarlo. Più ricco e trasversale sarà, meglio andranno le cose.

Un progetto che sia stato in grado di sfornare tutte insieme queste belle soluzioni lo abbiamo conosciuto a Milano. E’ un temporary e concept store situato in via San Carpoforo angolo via Madonnina (Brera). Ci rimarrà fino al 18 aprile 2013 e per riconoscerlo basterà notare le cifre che compongono la “buona annata”. A identificare questo temporary store ci pensa infatti l’equazione 20x1x3 che sta per: 3 eventi, della durata di 20 giorni l’uno, tutti per un solo progetto, con 30 ospiti selezionati.

IL PROGETTO. Un incubatore di idee, un allestimento work in progress pensato per essere itinerante, in Europa e (perché no?) anche a livello internazionale, nel quale ogni elemento è destinato alla vendita, dal bancone della cassa, all’impianto di illuminazione, perfino le sedie; in cui TUT-TO è realizzato artigianalmente seguendo i migliori standard di manifattura al 100% made in Italy del tutto ecosostenibile.

Un temporary che è uno spazio speciale, capace di riprodurre l’ambientazione in cui tutto prese piede un anno e mezzo fa. Quello che era un laboratorio dismesso di illuminotecnica, oggi l’officina di Un1co diventa un momento ad hoc per gli amanti di creatività, design, giovani stilisti emergenti, riciclo (il tema green, peraltro, sarà il fulcro del secondo evento organizzato dalla “factory” dall’8 al 28 marzo 2013).

L’INSEGNA. Elementi di recupero, pezzi esclusivi e introvabili. Non perché al mondo di UN1CO piaccia l’autoreferenzialità, ma perché qui sono mostrati per la vendita solo oggetti, complementi di abbigliamento e d’arredamento fatti artigianalmente, pezzi pensati per essere oggetti unici e quindi non replicabili.

“Ecco perché chiamarle opere d’arte viene spontaneo: sono pezzi irripetibili, unici, proprio come il contenitore che li ospita”, spiegano orgogliosi gli organizzatori, che proseguono: “UN1CO non vuole essere una tendenza fashion, ma una filosofia, un messaggio forte e chiaro”. Un concept store che “Nasce dalla voglia di Alessandro di collaborare con giovani talentuosi che, come lui, potranno avere la possibilità di dare concretezza ai propri sogni, il frutto del proprio lavoro. Giorgia li scova, grazie alla sua sensibilità nel selezionare nomi nuovi e promettenti; ad Alessandro il delicato compito di scegliere i prodotti da esporre, dalle borse realizzate con le cinture di sicurezza allemug personalizzabili secondo l’umore… L’importante è che rispettino quei canoni diunicitàartigianalità, di pezzo introvabile, che fanno di UN1CO un caso esclusivo nel suo genere“.

BUON SANGUE NON MENTE. UN1CO infatti è figlio d’arte …felsinea. L’idea ed il know how sono made in Alessandro Schvili. Il cognome dirà qualcosa ai patiti del fashion: talentuoso trentenne arredatore, artista, autore delle ceramiche Ilil, è il figlio di “Emmanuel Schvili”, maison spettacolare alla cui guida per 40 anni è stata la madreGiorgia Schvili. In UN1CO, di fatto, c’è pure il suo zampino.

TEMPORARY E SOSTENIBILE. Il concept temporary store, pensato ed arredato dal suo ideatore, sarà dunque un cocktail creativo composto di oggetti selezionati edelementi di recupero restaurati, reinterpretati, trasformati per essere acquistati e iniziare una nuova vita.

Un pezzo UN1CO? Ce ne saranno quanti se ne vuole: si preferisce la lampada nata da un frullatore, un dettaglio shabby chic dal prezzo contenuto oppure la curiosità di un’idea impagabile per quanto innovativa? Tra moda e design, il menù del lusso è pronto e servito nel quartiere più bohemienne della Madonnina.

 

Paola PERFETTI