Quante volte farete sesso nei prossimi mesi? Per il momento potete solo stimarlo, pensando che la quantità immaginata derivi da una molteplicità di fattori, come il fatto che siate o meno in una relazione.

Invece le cose sono meno complicate di così,e stimare quanto sesso farete non risulterebbe difficile ad uno dei ricercatori americani che hanno svolto un’indagine sui piaceri della vita e sulla loro quantità nel corso degli anni.

Lo studio, svolto al Dartmouth College e pubblicato sul Journal of Neuroscience ha un che di surreale: pensate quante volte, guardando una veggente, avete pensato “Ma che sciocchezze!”. E invece è proprio come una veggente che questa ricerca si è comportata, vedendo nel futuro delle persone che si sono offerte volontarie. Ma al contrario di tante ciarlatane, la ricerca ha praticamente quasi sempre azzeccato.

La responsabile della ricerca in questione si chiama Kathryn Demos, ed è lei a spiegare nel dettaglio che cosa è successo.

Un gruppo di psicologi hanno reclutato un nutrito gruppo di studentesse, che sono state successivamente poste davanti ad una serie di immagini riguardanti proprio i piaceri della vita, tra cui il sesso. Durante la visione delle immagini, il cervello delle volontarie è stato analizzato nel dettaglio, senza lasciare sfuggire alcuna risposta, evidente o meno.

E’ apparso subito chiaro che alcune studentesse avessero risposte più evidenti ad alcuni piaceri rispetto ad altro: tra queste, un folto gruppo ha manifestato risposte degne di nota dinanzi ad immagini di tipo sessuale o che riguardavano comunque il sesso dal quale erano attratte.

La risposta ha fatto si che, in base agli stimoli, ad alcune domande personali e ad alcune analisi, gli studiosi stimassero il comportamento futuro, numero di rapporti sessuali compreso.

A distanza di sei mesi, lo stesso gruppo di studentesse è stato nuovamente analizzato, e attenzione: chi ha risposto con maggior forza agli stimoli riguardo al cibo ha preso peso, mentre chi aveva risposto a quelli sul sesso… beh, è rimasta sorpresa dai dati, che rispecchiavano praticamente al dettaglio ciò che era avvenuto nei mesi passati.

Naturalmente, non si deve pensare che questo abbia del miracoloso: le apparecchiature usate erano più che mai specifiche, e le domande sulla vita personale hanno certo giocato il loro ruolo.

Ma possiamo ben dire che questa ricerca sorprende, rivelandoci qualcosa che probabilmente non immaginavamo: anche quando la nostra ragione è ben lontana dal pensarci, il nostro corpo sa a cosa andremo incontro… anche quando si tratta di sesso!

 

Caterina DAMIANO