Bella, maliziosa e disperata. Una vita fatta di luci e ombre quella di Laura Antonelli, che oggi compie 70 anni. Icona del cinema anni ’70, voluta e amata da grandi registi come Visconti, Antonioni e Altman, Laura Antonelli ha vissuto due vite, splendidamente contrapposte.

Nata a Pola da una famiglia istriana, si trasferisce presto a Napoli e poi a Roma. Il debutto è con i fotoromanzi, caroselli, piccole comparsate. Poi un ruolo da protagonista, nel film “Venere in pelliccia”, che però ha da subito un destino sfortunata: il film non viene distribuito a causa della censura.

Ci sono due date che segnano una svolta nella vita di Laura: sono il 1973 e il 1991. Nel mezzo 18 anni fatti di successi, grandi amori – primo fra tutti quello con Jean Paul Belmondo, nato sul set del film “Trappola per un lupo” – collaborazioni con grandi registi e il trasformarsi immediato nell’icona di un’epoca, e di un determinato modo di fare cinema.

Il 1973 è l’anno di “Malizia” di Salvatore Sampietri: Laura è una sensuale cameriera nell’Acireale degli anni ’50. Angelo del focolare per il padrone di casa, simbolo erotico irresistibile per i due figli. La pellicola ebbe un successo straordinario e in aspettato al botteghino: 5 miliardi di lire. E’ l’inizio di una vita nuova per Laura, che viene premiata con il Nastro d’Argento.

Dino Risi, Luigi Comenicini, Luchino Visconti, Ettore Scola. I registi fanno a gara per averla sul loro set. In meno di 10 anni Laura gira almeno una dozzina di pellicole, anche con autori francesi come Claude Chabrol. “Sessomatto”, “Divina creatura”, “L’innocente”, “Passione d’amore”, la vedono sempre ritratta come icona sexy in grado di accendere le fantasie del pubblico italiano.

Negli anni Ottanta è al fianco di Diego Abatantuono in “Viuuulentemente mia” di Carlo Vanzina, di Monica Guerritore e di Jason Connery ne “’La Venexiana”, e nel cast della commedia corale “Grandi magazzini”.

L’interruttore delle luci del palco si spegne però improvvisamente nell’aprile 1991. Laura si trova nella sua villa di Cerveteri: la polizia scopre un grosso quantitativo di cocaina. E’ il buio che avvolge all’improvviso la vita di Laura. Ma il colpo finale, quello più amaro, arriva qualche mese dopo: Laura è decisa a tornare sul grande schermo al fianco del regista che l’ha lanciata, e che alla stesso modo ne decreterà la fine della sua carriera: Salvatore Samperi. Nel corso della lavorazione di “Malizia 2000”, un remake del successo degli anni ’70, l’attrice si sottopone ad alcune cure estetiche di iniezione di collagene al viso. L’operazione si rivela devastante: Laura soffre infatti di una reazione allergica, l’edema di Quincke, che ha come conseguenza di deturparle irreversibilmente i lineamenti del viso.

Poi il processo, lungo e asfissiante, che la consuma tra debiti e depressioni, e che si conclude con una tardiva assoluzione.
Ora Laura vive in una casa di fronte al mare a Ladispoli, a 40 chilometri da Roma. Un’esistenza solitaria, chiusa in un tana che la tiene lontana dal mondo. Non rilascia più interviste se non attraverso il suo avvocato e sembra aver tagliato i ponti anche con gli amici di sempre, primo fra tutti Lino Banfi, che proprio lo scorso anno si era impegnato per aiutarla.
Due vite opposte, due esistenze spezzate, e la consapevolezza che a più di 20 anni dalla sua scomparsa dal grande schermo Laura Antonelli continua a sedurre il cuore degli italiani.

A.C.