Professor Maggiorino Barbero primario di Ginecologia, ostetricia ed oncologia presso l’ospedale di Asti.

Si parla sempre più spesso di chirurgia plastica delle zone intime, ma non è ben chiaro di che cosa si tratti e chi, di solito, ricorra a questo tipo di intervento ed ancora se sia una procedura complicata o pericolosa.

L’intervento che i ginecologi praticano più di frequente riguarda l’introito vulvo vaginale e ha la finalità non solo di migliorare l’aspetto estetico, ma specialmente quello funzionale, di vulva e vagina  qualora non fossero sufficienti le terapie mediche.

In pratica si ricorre a questo tipo di intervento per correggere delle piccole anomalie della paziente quella che viene definita para fisiologia e può essere praticata anche in giovane età, ad esempio quando la paziente presenta le piccole labbra “ipertrofiche”, oppure si interviene  in seguito ad un trauma, ad esempio un parto complicato che ha provocato grandi lacerazioni. E’ sempre maggiore però, il numero di donne che decidono di sottoporsi ad un intervento di vero e proprio “ringiovanimento” vulvo vaginale. Si tratta di procedure diverse, anch’esse minimamente invasive, che consentono di migliorare l’aspetto esteriore della vulva, di rimodellare l’introito vaginale soprattutto dal punto di vista del tono e del trofismo. Infatti è piuttosto frequente con il passare degli anni che i muscoli dell’introito si rilassino, diminuisca la lubrificazione vaginale con conseguente comparsa di sintomi come bruciori o pruriti.

Questi  interventi vengono effettuati in anestesia locale o epidurale in alcuni casi, tuttavia è la paziente stessa a indicare le proprie preferenze al medico; in ogni caso viene associata anche un po’ di sedazione, più che altro perché per la donna essere vigile potrebbe essere psicologicamente provante; sono interventi che vengono effettuati ambulatorialmente o al massimo con una notte in ospedale, ormai considerati interventi di routine e minimamente pericolosi.

Come detto ad avvicinarsi a questo tipo di procedure, oltre ad essere pazienti con delle piccole anomalie sono donne in età fertile o in pre menopausa che desiderano, giustamente, continuare avere una vita sessuale soddisfacente ovviando ai problemi di secchezza e rilassamento del canale.

Silvia GALLI