di Vera MORETTI

Andare in ufficio non è mai stato tanto piacevole, e non perché il lavoro che si svolge è ben remunerato o appassionante.
La “passione” che spinge molti lavoratori a recarsi al lavoro ogni mattina è di tutt’altro tipo.

Sembra, infatti, che in Italia sia sempre più frequente avere incontri “a luci rosse” con i colleghi di scrivania.
E sociologi e ricercatori incoraggiano questa attività, perché, oltre a far bene a fisico e mente, aiuta a migliorare anche le proprie “performance” lavorative.

Una ricerca sembra confermare questa tendenza, dal momento che, su un campione di 480 persone intervistate, di età compresa tra i 25 e i 55 anni, un lavoratore su 5 ha ammesso di aver avuto una relazione con un collega e una coppia su 10 si è formata proprio partendo dalla frequentazione, giorno dopo giorno, dello stesso ufficio.
Avere una storia con un collega dona maggiore felicità ed energia, soprattutto quando, suonata la sveglia, potrebbe essere difficile alzarsi e prepararsi per andare in ufficio. Se, però, ad attenderci è la nostra metà, il discorso cambia e, anzi, si allunga volentieri l’orario di lavoro per stare più vicini al partner.

La ricerca è stata condotta dall’associazione Donne e qualità della vita sotto la guida della sessuologa Serenella Salomoni e commissionata dal personal trainer dei vip Andrea Carollo.
A questo proposito, Carollo, dell’Associazione Nazionale dei personal Trainer, ha stilato un decalogo su come fare sesso in ufficio, che diventerà presto un manuale destinato a 300 grandi aziende italiane.

Ecco le dieci regole d‘oro:

  • La scelta del luogo: fondamentale è, ovviamente, l’ambiente dove “consumare” l’incontro, se non altro per evitare sgraditi “spettatori” che, tra l’altro, potrebbero minare la buona riuscita dell’amplesso. Da evitare, perciò, il bagno, a meno che l’ufficio non sia deserto, ma anche le cantine e gli archivi, generalmente umidi e scomodi. Molto meglio la sala riunioni, di solito grande e confortevole, ma anche mensa e palestra aziendale, se presenti, vanno bene. Se, infatti si riesce a farlo in un ambiente rassicurante e tranquillo, il rapporto ne gioverà sicuramente. Anche se il brivido del rischio risulta eccitante, occorre ridurre all’osso gli incotri “mordi e fuggi” in bagno o in ascensore, troppo rischiosi. Dopotutto, ci si trova nell’ambiente di lavoro!
  • Evitare la pausa pranzo perché il rischio di occhi e orecchie indiscreti sarebbe troppo alto. Cercare di contenersi, almeno nei giorni feriali, e “scatenarsi” durante gli straordinari del sabato e della domenica, quando gli uffici sono pressoché deserti.
  • Stabilire un orario della giornata adatto, perché il sesso sia sano e non solo rischioso: anche in questo caso, se dopo le 19, è più sicuro e più soddisfacente.
  • Anche in questi casi, importante è variare, nei limiti del possibile. Ma anche tra colleghi, vale la regola che essere creativi e fantasiosi porta sempre a qualcosa di “buono”.
  • Utilizzare gli strumenti seduttivi più idonei: avances alla macchinetta del caffè, piedino durante le riunioni, allusioni subliminali di fronte a colleghi, messaggini hard dal cellulare e subito cancellati, fingere freddezza mentre ci si sfiora con una mano o se si viene “casualmente” a contatto spalla a spalla. Evitare, invece, le e-mail, prima o poi qualcuno le scoprirebbe.
  • Evitare di fare sesso in ufficio se la sera precedente non si è dormito per almeno 6 ore di fila oppure se ci si è svegliati troppo presto: gli incontri clandestini potrebbero risentirne e scatenare la pericolosissima ansia da prestazione, se qualcosa va storto.
  • Prestare attenzione alla durata dell’amplesso: mai superare i 20 minuti perché, se da un lato ciò “salva” più facilmente dall’essere scoperti, dall’altro la rapidità rende il rapporto più “vissuto”, almeno nei casi di clandestinità.
  • Prediligere situazioni e “posti” diversi per stimolare le fantasie del partner. Oggetto di fantasie erotiche sono gli strumenti utilizzati quotidianamente per il lavoro, come la fotocopiatrice, i server di rete, gli scaffali dell’amministrazione, il magazzino della cancelleria con pile di risme e faldoni, i divani della sala d’attesa, le lavagne a fogli, insomma, tutto può fungere da “piano d‘appoggio“ efficace.
  • Preferire le posizioni del kamasutra particolarmente impegnative, per trarre dall’amplesso non solo maggiore godimento, ma anche un dispendio di energie pari ad una seduta di sport. No, quindi, alla posizione del missionario!
  • Curare l’aspetto e l’igiene in maniera impeccabile, per potersi dare un’aggiustatina prima e dopo l’incontro. Prima, per far capire al partner che ci si tiene a lui, dopo per non dare nell’occhio.

Andrea Carollo, oltre a fornire questo sensualissimo decalogo, propone nuove posizioni, tipicamente “da ufficio”, chiamate infatti KamaOffice.
Alcuni esempi, ovviamente piccantissimi, sono il Toro della Fotocopiatrice, che prevede di stendere il petto della partner sul piatto di copia e, una volta azionata la macchina, accoppiare il proprio ritmo con quello dei passaggi di luce della stessa.
Il Sex Brief è invece un accoppiamento a due su una sedia da scrivania con lei che si solleva ritmicamente sui braccioli e lui che, nel frattempo, compie una composta telefonata di lavoro.
Il Planning diventa invece un’ardita manovra a due, da farsi sdraiati sotto il tavolo per le riunioni in cui, durante l’atto, si ricordano ironicamente tutti gli impegni a venire della settimana.