Ormai abbiamo perso il conto del numero delle celebrities straniere chiamate a fare da testimonial per prodotti italiani.

Il più affezionato ai marchi Made in Italy rimane George Clooney che, nonostante non abbia più una fidanzata italiana, continua imperterrito a bere caffè italiano, brindare con spumanti italiani e viaggiare, anche se da passeggero, su automobili italiane.

E se, inizialmente, quando appariva la pubblicità, ci si chiedeva se quel personaggio fosse proprio quello famoso e non un sosia, ora siamo talmente abituati che non ci stupiamo più.
Oltre all’affascinante Clooney, infatti, ad interrompere i programmi televisivi nostrani sono stati chiamati Uma Thurman, Sharon Stone, Vincent Cassel, John Travolta, Gerard Depardieu, Julia Roberts e chissà quanti altri ne verranno!
Ma l’antesignano forse è stato Dustin Hoffman che, qualche anno fa, aveva guidato un’automobile elegante e tutta italiana con un sorriso compiaciuto e soddisfatto. Lo sarà stato per la comodità della vettura o per il compenso che avrebbe ricevuto a spot finito?

Sì, perché il dubbio che ci arrovella è proprio questo: ma ne varrà la pena di lusingare e pagare cotante star estere e non ricorrere alle altrettanto importanti e amate stelle italiane? Ma, a quanto pare, anche i divi del belpaese sono diventati esosi e capricciosi come quelli d’oltreoceano, o d’oltralpe, e allora, a parità di ingaggio, perché rinunciare alla presenza di un premio Oscar?

Il ragionamento non fa una grinza, e allora prepariamoci ad un’ulteriore parata di vip, contenti di bere, vestire, mangiare e viaggiare italiano, sperando che, davvero, gli slogan pronunciati dal loro italiano stentato possa servire a risollevare le sorti di un Made in Italy acciaccato dalla crisi economica.

Vera Moretti