Pensare al benessere della donna si rivela oggi più che mai un compito “da donna”. Chi meglio infatti può comprendere le nostre paure e applicarsi con forza e determinazione per vincerle?

E’ quello che per esempio ha fatto Sonnet Ehlsers, dottoressa sudamericana a contatto con la realtà difficile del suo paese che si confronta ogni giorno con la più terribile delle ingiustizie contro la donna: lo stupro.

Il Sudamerica è difatti afflitto dal problema delle violenze sessuali, che si verificano con una frequenza inaudita, e la Ehlsers, “ispirata” dalle continue tragiche storie di ogni giorno per consentire alle donne di difendersi, ha inventato Rape-aXe, distribuito gratuitamente durante gli scorsi Mondiali di Calcio ed ancora oggetto di forti discussioni molto attuali.

Ma cos’è Rape-aXe? A occhio sembra un innocuo seppur particolare preservativo, mentre in realtà è un vero e proprio mezzo per difendersi dalla violenza sessuale.

Costituito interamente da una membrana di plastica dura, va inserito all’interno della vagina con l’aiuto di un tampone nei casi in cui una donna senta di dover andare incontro a situazioni a rischio, e può rimanervi per ventiquattro ore senza creare problemi.

La particolarità sta nelle setole contenute al suo interno, affilate e simili a piccoli denti. Il suo meccanismo piuttosto crudo impedisce all’uomo di perpetrare la violenza: all’atto della penetrazione, infatti, i denti si agganciano al membro sessuale maschile causandogli dolori insopportabili al punto da impedire anche di camminare, in modo che non solo lo stupratore non possa allontanarsi dopo aver commesso il reato, ma che la vittima possa avere il tempo di rimettersi in piedi e correre via. Rape-aXe inoltre non può essere tolto dallo stupratore, perché deve essere rimosso chirurgicamente, altrimenti creerebbe dolori ancora più lancinanti.

La dottoressa Ehlsers è stata appoggiata da dottori, ginecologi e psicologi che ne hanno attestato l’efficacia e soprattutto l’assenza di conseguenze gravi: difatti, per quanto possa sembrare devastante, Rape-aXe non è letale, non si attacca alla pelle e non crea problemi alla circolazione sanguigna.

Nonostante questo ci sono ancora riserve per la sua diffusione, a seguito delle critiche che lo dipingono come un mezzo di difesa eccessivo, critiche arrivate anche dalla Human Rights Watch. Comunque sia, è pur sempre un grande passo, fatto da una donna per le donne, in un cammino difficile come quello della lotta agli stupri. E chi lo sa, magari è solo l’inizio.

Caterina Damiano