di Erika POMPILI

I figli di genitori divorziati, già continuamente bersaglio di difficoltà e critiche, sarebbero anche più precoci dal punto di vista della vita sessuale. E’ questo ciò che ha sostenuto la ginecologa Alessandra Graziottin al Congresso dell’European Society of Sexual Medicine tenutosi a Milano.

Non crescono più in fretta solo per sopravvivenza, tra avvocati, alimenti e diplomazia obbligatoria, ma arrivano anche precocemente ad avere rapporti sessuali, 2 o 3 anni in anticipo rispetto ai coetanei figli del Mulino Bianco.

Questo però succede solo per i ragazzi in “balia” delle cosiddette famiglie allargate, nelle quali i genitori hanno deciso, dopo qualche tempo, di rifarsi una vita credendo nuovamente all’amore.

Il rischio in questo caso è del 25% circa. Meno grave sembra essere invece la situazione della separazione, in cui i due genitori non vivono più sotto lo stesso tetto ma rinunciano a ricostruirsi una nuova vita.

Ovviamente i figli perfetti sono quelli nati e cresciuti in famiglie amorevoli, con genitori uniti “finché morte non li separi” in una sorta di idillio moderno che spesso, dietro la facciata, nasconde un piccolo inferno di cristallo.

Pare però, sempre secondo la Dott.sa Graziottin, che il sesso precoce sia l’ultimo problema a livello di gravità: per questi ragazzi cresciuti coi nuovi partner di papà e mamma infatti si profilerebbe un futuro fatto di fumo, alcool, malattie sessualmente trasmesse, gravidanze indesiderate e persino droga. Senza dimenticare i disturbi comportamentali.

Un quadro drammatico privo di senso logico che tende a demonizzare la scelta ormai sempre più condivisa di alcune coppie che dopo anni di matrimonio  infelice decidono di cambiare le regole del gioco e ripartire daccapo.

Ragazzi forti, messi precocemente di fronte alla realtà che l’amore non è “sopportazione” ma sogno e rispetto, che si muovono come equilibristi d’alto livello tra due nuovi nuclei familiari, trovando spesso contesti fonte di stimoli e apertura mentale. Piccoli che imparano a non accontentarsi, a capire che errare è umano e per riparare ci vuole tanta buona volontà, un pizzico di fortuna e una tonnellata di coraggio. Giovani uomini e donne che diventeranno indipendenti prima (come dimostrano i dati Istat) e rincorreranno il loro sogno ancora una volta in anticipo rispetto ai coetanei  cresciuti nella bambagia pensando che i desideri si avverino ad uno schiocco di dita di mamma.

Saremo poi una generazione così disperata? Io non credo proprio.