In questi giorni di Fuorisalone, a camminare per le vie del quadrilatero della moda, l’impressione che si avverte è quella di essersi confusi e avere sbagliato kermesse. Fuori dalle boutique delle più importanti maison di moda, infatti, si accalca il popolo dei fashionisti bardati a festa come durante la Settimana della Moda meneghina, pronto a mettersi in posa per essere fotografato, con la speranza di finire su questo o quel blog, tirato a lucido e ubicato in posizione strategica, perché gli altri, i passanti, la “plebe” lo invidino per la fortuna di essere invitato ai parties più “top” della moda.

Ad ogni modo, Giulio Cappellini, designer tra quelli che hanno reso grande il nome dell’Italia in tutto il mondo, uomo certamente più accreditato di me a raccontare il connubio esistente tra moda e design, sostiene che questi due ambiti non solo hanno una matrice comune, che è quella artistica, ma si influenzano reciprocamente traendo ispirazione l’uno dall’altra. A tal proposito il designer ci ha raccontato: “Esistono sempre più contaminazioni tra questi due mondi che si influenzano a vicenda, traendo ispirazione l’uno dall’altro. Soprattutto in questo momento in cui i brand italiani devono cercare spazio nei mercati internazionali, lavorare sulla grande qualità dei prodotti, e non importa se stiamo parlando di una borsa, di un abito o di un divano, è assolutamente fondamentale. Per cui penso che questo avvicinamento faccia bene sia alla moda che al design.”

Tant’è, dunque. Bisogna rassegnarsi, arrampicarsi sui tacchi, e correre da un evento all’altro come per la Fashion Week. Non c’è scampo. Tra le maison merita una mention senza ombra di dubbio Moschino che ha portato l’irriverente ironia di Franco Moschino, fondatore del brand, nella collezione per la casa Arlecchino, realizzata in partnership con altreforme. Un tripudio di forme ludiche e colori giocosi che si ispirano ad una delle maschere più famose del Carnevale italiano: armadi, sedie, tavoli e scatole che ricordano i toni vitaminici del suo vestito, che richiamano nelle forme il suo bavero o ancora che ne rievocano la maschera, tutti nel loro insieme tradiscono il carattere immaginifico di Franco Moschino.

Traduce in complementi d’arredo tutto il sofisticato heritage di Bottega Veneta anche la collezione per la casa pensata da Tomas Maier, direttore creativo dal 2001 della casa di moda vicentina: due nuovi gruppi di arredi, una fragranza per rendere la casa esclusiva e accogliente e nuovi modelli per le categorie già disponibili, l’home collection di Bottega si caratterizza per l’utilizzo di materiali di altissimo pregio, la maestria artigianale e un design essenziale, moderno, contemporaneo ed estremamente funzionale.

La ricca opulenza dell’oro incontra un design minimal ed elegante nella nuova collezione per la casa firmata da Giorgio Armani. Golden Age, questo il nome della collezione, si propone come un viaggio immaginario che fa da spola tra occidente e oriente, che parte da Venezia e giunge fino al Giappone. Mondi antitetici, ma complementari si congiungono nei tessili d’arredo della linea Exclusive Textiles by Rubelli, nella libreria Freud, nella preziosa e raffinata oggettistica e nella linea gift che prevede la cartucciera per matite colorate e acquerelli, l’elegante scacchiera in oro e legno di rovere scuro o gli attrezzi per il camino.

Un’esplosione di colori, fiori e stampe animalier è la collezione per la casa ideata da Blumarine, che ha pensato di utilizzare le stampe usate per i modelli visti sfilare in passerella, durante la presentazione della collezione primavera estate 2012, per realizzare elementi d’arredo dalle linee pulite e classiche, realizzati in materiali moderni e altamente innovativi.
Molte altre maison, invece, hanno stretto blasonate partnership con i più importanti designer del mondo. Salvatore Ferragamo, ad esempio, nella boutique di via Montenapoleone 3, ha ospitato un cocktail in onore della splendide opere di Molteni&C.: la lampada MO, una struttura in legno composta da vari moduli, e la nuova poltroncina a dondolo SOL. Louis Vuitton, invece, si è affidato al genio creativo di Billie Achilleos che ha popolato la boutique di via Montenapoleone di animaletti: castori, armadilli, camaleonti, cavallette, scoiattoli, gatti, gufi, rane, serpenti, granchi, anatra, gallo e molti altri ancora nascono a partire dagli accessori di piccola pelletteria per rendere omaggio alla tradizione artigianale della maison che da più di cento anni crea oggetti preziosi. Un morbido e soffice piumino Moncler si trasforma in un’altrettanto morbida poltrona, esposta in vetrina con un gioco di led, realizzata da Patrick Gilles e Dorothée Boissier, due architetti francesi dello studio parigino Gilles&Boissier, che conoscono bene l’heritage e i valori della maison.

Maestria artigianale e design si incontrano a Palazzo Brioni dove, tra influenti designer e personaggi della moda e del jet set che potevano ammirare un percorso di opere d’arte uniche e dinamiche allestito nel cortile, è stata proiettata una pellicola realizzata ad hoc per il marchio di moda dagli artisti Lernert & Sander.

Non c’è che dire, il popolo della moda non s’è risparmiato. Ma questa corsa al design da parte del fashion system rappresenta davvero una forma di contaminazione artistica o è una mera, a dirla con un termine caro alla moda, tendenza? Staremo a vedere quanto durerà e quali frutti porterà.

Pinella PETRONIO