Si tende spesso ad associare il concetto di cibo o cucina veloce al cibo spazzatura, tanto che di frequente l’uno diventa sinonimo dell’altro. In realtà, le cose stanno molto diversamente e quando accade che i due concetti coincidano è perché chi ne parla pecca di eccessiva faciloneria nel giudizio.

Cibo veloce può essere anche un buon panino fatto bene, con ingredienti sani e genuini. Il fatto che un piatto non necessiti di lunghe cotture, per lo più destinate a secondi o primi elaborati, non significa che sia un cattivo piatto. Se abbiamo materie prime buone, anche a casa in pochi minuti possiamo realizzare dei grandi piatti: dalle insalate alla paillarde, dalla frittata ai sandwich.

Sono gli ingredienti a fare la bontà e la genuinità del piatto. Certo che se per veloce intendiamo mangiare tutto quello che ci capita davanti, allora le cose sono ben diverse. Dobbiamo avere sempre consapevolezza di quello che stiamo per mangiare. Curiamo ogni giorno il nostro aspetto fisico: ci mettiamo le creme sul viso, utilizziamo smalti e trucchi per abbellirci, andiamo dal parrucchiere per avere capelli perfetti e facciamo attenzione che la nostra camicia sia sempre stirata e inamidata. Troppo spesso però prestiamo scarsa cura a ciò che mangiamo, senza pensare che l’amore verso noi stessi e il nostro corpo passa innanzitutto per quello che mangiamo.

Se badiamo agli ingredienti che utilizziamo quando cuciniamo, il tempo che impieghiamo a farlo diventa una questione secondaria. La vita frenetica che conduciamo ci porta spesso a pranzare in ufficio, ma questo non deve essere una giustificazione per mangiare male. Non c’è nessun motivo per farlo. Al mattino prima di andare a lavorare bastano pochi minuti per preparare a casa una macedonia fresca, un panino fatto con ingredienti freschi, un’insalata di pasta o polpettine velocissime, da portare con sé e consumare anche al tavolo della scrivania. Il problema è che abbiamo perso il rito del mangiare. Preferiamo perdere più tempo a farci la barba con cura che a preparare un piatto buono e veloce che ci eviti di mangiare cibi preconfezionati e di scarsa qualità. È come se il cibo fosse diventato scontato: abbiamo la consapevolezza che c’è, quindi in qualsiasi momento – e in questo molto gioco hanno bar, rosticcerie e take away – si può mangiare.

Non vuole essere una demonizzazione dei self service, anche perché non tutti servono cibo cattivo. Ma per non correre il rischio di mangiare male, l’unica cosa che mi sento di suggerire è di preparare da noi i nostri piatti, pensando più a noi stessi, non solo attraverso la cura esteriore del nostro corpo, ma anche attraverso la cura dell’alimentazione.

 

Filippo La Mantia – chef del ristorante dello storico Hotel Majestic di via Veneto a Roma