Se ancora non conoscete Catherine Dunne è giunto il momento di colmare il vuoto e sono certa che non vi fermerete al primo libro che sceglierete tra quelli scritti dalla scrittrice irlandese.

Il fortunatissimo romanzo d’esordio letterario della Dunne, pubblicato nel 1997, si intitola “La metà di niente“: per me il titolo più significativo incontrato sino ad ora. Per la cronaca è diventato famoso per la citazione di Veronica Lario nella lettera pubblicata su La Repubblica in cui chiedeva pubbliche scuse dal marito Silvio Berlusconi reo di aver espresso apprezzamenti pubblici su altre donne.

Il titolo in originale “In the beginning” è stato foriero di inizio di una produzione letteraria appassionata, specchio di una Irlanda che cambia velocemente.
Catherine scrive di “persone comuni, ma nei suoi romanzi la loro vita diventa straordinaria” (Sunday Tribune) e forse per questo la lettura può divenire terapeutica potendoci ritrovare rispecchiate nel ricco mosaico di personaggi delle storie narrate al punto da poter esclamare: “Ma questa è la mia storia !!! “.

Mi riferisco proprio a “La metà di niente”: un racconto stupendo e straordinario della sofferenza che deriva dalla rottura di un matrimonio. E’ il diario lucido e drammatico di una donna che si ritrova sola, senza soldi, con tre figli da mantenere e crescere, così di punto in bianco. Rose è una donna come tante, con una vita come tante, la solita routine…
E’ una mattina normale, nella cucina in disordine di una qualsiasi delle detached-house di una Dublino silenziosa che Ben dice addio a Rose, ai suoi tre figli e a vent’anni di vita insieme.

Un diretto, crudo e lapidario: “Non ti amo più” colpisce Rose come un pugno allo stomaco che la lascia muta, priva di emozioni e reazioni davanti all’evidenza che da quel momento tutto graverà su di lei e non solo il dolore. Non sente nulla, non avverte nulla. Non percepisce niente altro….

E la sua vita cambia all’improvviso, senza che ci fosse stato un minimo preavviso. Ed è così che Rose si ritrova ad essere la metà di niente….
Ma così come una mattina qualunque tutto sembra crollare, una mattina qualunque di un pò di tempo dopo,….”Il vento fa il suo giro”…parafrasando il titolo di un film occitano, e Rose supera l’abbandono contando solo sulle proprie forze e diventa forte. Grazie a risorse dimenticate, non solo riuscirà a ricucire la profonda lacerazione della sua anima, ma riuscirà anche a ritrovare la gioia di vivere e sorridere.

Come sottolinea Roddy Doyle il libro è magnificamente scritto: le parole e le azioni di Rose, i gesti e gli atteggiamenti dei suoi tre bambini sono quelli di persone normali.
E’ un romanzo di forte spessore emotivo che, a mio avviso, può essere una …medicina ed una panacea per altri….

E quando, otto anni dopo, Ben, il passato di Rose ormai, bussa alla porta di casa in una sera d’aprile, lei è diventata una imprenditrice di successo ed una preziosa guida per i figli.
Ciò nonostante tutto il mondo che aveva faticosamente e quotidianamente ricostruito viene rimesso in discussione.
E’ curioso notare che il momento dell’abbandono è al mattino presto, all’inizio di una giornata, mentre il cupo ed inatteso ricomparire del marito avviene al buio della sera, alla fine di una giornata…come una coltre che soffoca…

Questo è “L’amore o quasi“, il seguito di “La metà di niente”. Ora Rose è una donna completamente diversa: ha l’appoggio di una fitta rete di solidarietà femminile e, alla soglia dei cinquant’anni, è ancora capace di sognare e, forse di amare di nuovo.

Questi due romanzi, legati dal filo dell’evoluzione femminile, ci presentano un realismo minuto, quotidiano che tocchiamo con mano nelle vicende che ci presentano contemporaneamente la fragilità e la forza dei sentimenti.
Davanti al passato che riemerge Rose dovrà affrontare un’altra prova: tornare indietro o andare avanti?

Utilizzando un linguaggio semplice e diretto Catherine Dunne opera una sottile ed acuta indagine sulla capacità dei personaggi di reagire ai colpi della vita lasciando liberamente affiorare i loro sentimenti, le debolezze e le paure.
E la forza delle donne ha il sopravvento….
La descrizione minuziosa della psicologia dei personaggi li rende ciascuno a modo proprio dei protagonisti.

Ma di nuovo, anche qui, emerge la forza femminile di recupero nelle avversità, quando la vita sembra andare in frantumi ed annullare ogni certezza faticosamente riconquistata.
Il libro ripropone un’investigazione semplice ma profonda di sentimenti con cui quotidianamente ognuno di noi si trova a fare inevitabilmente i conti.
Anche questa è una storia pienamente ancorata al reale; non ci sono storie surreali nei libri della Dunne.
In ogni romanzo si penetra nel reale fino a coglierne l’essenza, i lati più nascosti dei sentimenti umani vengono alla luce scoprendo le inquietudini e i cambiamenti che ogni giorno scuotono l’animo di ognuno di noi.
La straordinaria capacità della Dunne di descrivere l’ordinario rivelandosi maestra nello scavo psicologico dei personaggi è la caratteristica predominante della sua narrazione.

In “La moglie che dorme” coglie la grandezza, la solitudine e l’ossessione del troppo amore; in “Donna alla finestra” la scrittrice ci offre ancora una volta lo splendido ritratto di una donna forte, decisa, capace di reagire alle avversità e di lottare per proteggere i propri cari in un crescendo di tensione emotiva non priva di un originale tocco di noir assolutamente esclusivo.
Se stasera siamo qui” è un romanzo leggero che può leggersi come una glorificazione dell’amicizia femminile che lega quattro amiche da venticinque anni.

Di tutt’altro genere sono due libri che si discostano dagli altri per periodo e trama.
Una vita diversa” è una appassionata ed intensa evocazione dell’Irlanda di fine Ottocento che fa da sfondo alla storia vibrante e commovente di cinque persone che incarnano le contraddizioni, le sofferenze e le speranze in un momento storico che vede violente tensioni sociali e politiche che preannunciano l’indipendenza dal regno Unito.

Un mondo ignorato” è una lucida, illuminante trattazione sull’emigrazione irlandese degli anni Cinquanta.

Settimana scorsa ho comperato l’ultimo libro scritto dalla Dunne…..”Tutto per amore“.
Sulla fascetta rossa che copre la copertina c’è scritto: “Conosciamo davvero le persone che ci vivono accanto? Dove può arrivare il coraggio di una donna?“.

Capite perché non mi perdo un libro scritto da Catherine Dunne???
Sono riuscita ad incuriosirvi almeno un po’ , quanto basta a spingervi a comperarne uno e a leggerlo?
La scrittura è minimale e scorrevole; lo stile è pulito….si legge bene…
Provate!!!!

Alessandra Gilardi